Raid punitivo nella casa circondariale del Catanese, su tre aggrediti due sono finiti in ospedale. Gli aggressori avevano rubato la chiave di una sezione a un agente penitenziario
Tre detenuti di una sezione del carcere di Caltagirone (Catania) hanno picchiato a sangue ieri altrettanti reclusi durante un raid punitivo scattato dopo essersi riusciti a chiudersi in una sezione del penitenziario.
Due di loro sono stati medicati in ospedale.
Lo rivela la segreteria locale dell’Osapp, rappresentata da Rosario Ferrara, segnalando “lo stato emergenziale in cui versa l’istituto”.
Per il sindacato “purtroppo sembrerebbe che all’amministrazione penitenziaria centrale non interessi risolvere la cronica carenza di personale di Caltagirone”.
Per attuare il raid, secondo la ricostruzione dell’Osapp, un detenuto ha rubato le chiavi a un agente, che era solo, e si è chiuso in una sezione dove ha aperto le celle di tre detenuti che si sono avventanti contro altrettanti reclusi per una ‘vendetta’ tra loro.
“A evitare il peggio – aggiunge il sindacato – ha contribuito il poliziotto che pur essendo rimasto fuori dalla sezione detentiva è riuscito a lanciare l’allarme a quei pochi colleghi in servizio nel turno pomeridiano che non bastano a coprire neanche il 50% delle condizioni minime di sicurezza. Come sempre a riportare l’ordine in istituto e a salvaguardare i fini che lo Stato affida alla polizia penitenziaria è stato l’alto senso di sacrificio dei colleghi residenti nelle vicinanze al Penitenziario, che dopo neanche 15 minuti dalla richiamata in servizio si sono precipitati per dar mano forte ai colleghi”.
“L’auspicio – afferma Ferrara – è che alle prossime assunzioni si pensi ad un serio incremento di personale e non assegnare le poche mollichine di una pagnotta più grossa”.