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Carceri, Apprendi (garante dei detenuti di Palermo): “Celle sovraffollate e vecchie, boom di suicidi e atti di autolesionismo”

Carceri, Apprendi (garante dei detenuti di Palermo): “Celle sovraffollate e vecchie, boom di suicidi e atti di autolesionismo”

La forte denuncia di Apprendi: “Non c’è vita in carcere, le malattie più gravi non ricevono le cure adeguate”

“Anche Palermo, come il resto del Paese, soffre il disagio vissuto in carcere da chi sconta una pena, a volte per decenni. Sono 1979, a fronte di una capienza di 1725 posti, i detenuti nelle tre strutture palermitane: Pagliarelli, Ucciardone e Malaspina (la struttura per minori)”. A dirlo è Pino Apprendi, garante dei diritti dei detenuti del Comune di Palermo, sottolineando come si tratti di “strutture vecchie e inadeguate, dove si soffoca per il caldo in estate e si gela d’inverno, come nel caso dell’Ucciardone, dove andrebbe chiusa la nona sezione che non ha mai avuto interventi di manutenzione, ma anche di una struttura relativamente nuova, Pagliarelli, con problemi dell’impianto idrico nati con la stessa costruzione, mancanza di acqua potabile e assenza di riscaldamento”.

Apprendi: “Non c’è vita in carcere, le malattie più gravi non ricevono le cure adeguate”

Per Apprendi “la vita in carcere non è vita. Ci si dimentica che i 1979 detenuti sono anche pazienti e che non hanno altra opzione per curarsi che la struttura pubblica, l’ospedale, senza accesso al convenzionato privato. Anche le malattie più gravi non ricevono adeguate cure nei tempi dovuti, la salute mentale e la tossicodipendenza dovrebbero trovare spazio nelle Rems e nelle apposite comunità. Il personale sanitario fa quello che può, è sottodimensionato, le visite specialistiche avvengono con tempi biblici”. Apprendi snocciola alcuni dati che “dovrebbero fare riflettere”.

“Nel 2025 al Pagliarelli (1354 presenti) – dice – ci sono stati 86 scioperi per vari motivi, 122 detenuti hanno rifiutato cibo e terapie, 23 tentativi di suicidio e 82 atti di autolesionismo”. Non va meglio all’Ucciardone (593 presenti) con 5 attualmente in sciopero della fame, 8 tentativi di suicidio,130 atti di autolesionismo. Al Malaspina (32 presenti) si è registrato un tentativo di suicidio e 19 atti di autolesionismo.

La critica

“I parlamentari non vanno oltre una ‘visita’ e la presentazione di una interrogazione, che serve a fare qualche foto – dice Apprendi -. Il carcere e i detenuti non fanno notizia nemmeno se si suicidano. Necessita una politica seria per una sanità penitenziaria, con medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, educatori. Il personale della Polizia penitenziaria è sottodimensionato e sotto organico ed è grazie a loro se i tentativi di suicidio non hanno avuto tragiche conseguenze, solo promesse e pacche sulle spalle”, conclude il garante dei diritti dei detenuti del Comune di Palermo.

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