Carceri, Barbagallo (Pd), "potenziare assistenza sanitaria" - QdS

Carceri, Barbagallo (Pd), “potenziare assistenza sanitaria”

Carceri, Barbagallo (Pd), “potenziare assistenza sanitaria”

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domenica 28 Marzo 2021

“Dobbiamo rendere attuale, e portare al centro del dibattito politico, il tema dell’universo carcerario e nello specifico quello della rieducazione della pena.

Un altro aspetto su cui concentrarci, per quanto riguarda la Sicilia, è anche quello del rapporto tra il dipartimento penitenziario e le asp siciliane perché spesso i detenuti non sono messi nelle condizioni di fare una visita medica o di ricevere adeguate assistenza anche psicologica. Il tema non è più l’indulto ma che non riusciamo a garantire l’ordinario, ad esempio dal punto di vista sanitario all’interno dei penitenziario”.

Lo ha detto il segretario del PD Sicilia, Anthony Barbagallo nel corso del dibattito dal titolo “Bisogna aver visto: i nodi irrisolti della questione carceraria. La politica in ascolto” che si è svolto in diretta sulla pagina Facebook del PD Sicilia.

Al dibattito, sono intervenuti Luigi Pagano, ex vice direttore del DAP e autore del libro “Il direttore”, e Maria Grazia Leone, responsabile del dipartimento Diritti del PD Sicilia. Barbagallo ha annunciato “visite” in alcuni penitenziari dell’Isola: “abbiamo già programmato di andare a Giarre e ad Agrigento.

Siamo già stati al carcere Pagliarelli di Palermo in cui la direttrice deve contemporaneamente guidare – ha spiegato – anche altri 3 istituti: è impensabile oltre che complicato così trovare anche il tempo per pensare ad una visione diversa della rieducazione della pena e non soltanto al passaggio di consegne”.

“L’ emergenza Covid ha riacceso i riflettori sul pianeta carcere – ha sostenuto Maria Grazia Leone -, ha paralizzato tutte le attività che danno senso al tempo della pena, ha restituito priorità alle contraddizioni e ai limiti del sistema penale e del sistema penitenziario.

Ma ci ha pure dato l’opportunità di confrontarci con la necessità di una nuova concezione della pena. Con le fragilità di un sistema che affligge detenuti e operatori penitenziari”.

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