Home » Carceri siciliane, 1.522 violazioni penali in otto mesi: l’allarme della Uilpa Polizia Penitenziaria

Carceri siciliane, 1.522 violazioni penali in otto mesi: l’allarme della Uilpa Polizia Penitenziaria

Carceri siciliane, 1.522 violazioni penali in otto mesi: l’allarme della Uilpa Polizia Penitenziaria

In Sicilia i numeri diffusi dal Dap e dal sindacato mettono in luce con particolare evidenza la necessità di un intervento immediato e strutturale.

Nei primi otto mesi del 2025, nelle carceri siciliane sono stati registrati 1.522 episodi di violazioni penali da parte dei detenuti. A diffondere i dati è stato Gioacchino Veneziano, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che parla di un “trend di violenza in crescita” e di un clima sempre più difficile da gestire per il personale in servizio.

Secondo il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap), nello stesso arco di tempo si contano anche 42 proteste collettive di rifiuto a rientrare in cella e 97 manifestazioni rumorose, a conferma di una tensione costante negli istituti isolani.

Un sistema al limite

“Davanti a una ingovernabilità confermata anche da autorevoli procuratori della Repubblica – ha dichiarato Veneziano – cresce l’angoscia del personale, schiacciato in una babele legislativa che non chiarisce come agire quando c’è la necessità di impiegare la forza fisica. I dati del Dap confermano la nostra opinione”.

Il sindacalista ha ricordato come gli episodi di violenza comprendano aggressioni, minacce, ingiurie, oltraggi e resistenze a pubblico ufficiale, rendendo il lavoro quotidiano degli agenti sempre più rischioso.

L’appello al governo

La Uilpa Polizia Penitenziaria sottolinea la necessità di interventi urgenti, a partire dal rafforzamento degli organici. “Nelle carceri siciliane mancano oltre mille unità di polizia – aggiunge Veneziano – ma soprattutto è indispensabile che il governo scriva norme chiare, capaci di garantire non solo sicurezza fisica, ma anche tutela giuridica”.

Un nodo cruciale, secondo il sindacato, riguarda la possibilità per gli operatori di essere esposti a indagini penali anche quando intervengono in applicazione dell’articolo 41 dell’ordinamento penitenziario, che li obbliga a usare la forza per prevenire violenze, sventare evasioni o contenere resistenze.

Una situazione da non sottovalutare

L’allarme lanciato dalla Uilpa si inserisce in un quadro nazionale già critico, dove sovraffollamento, carenze di organico e tensioni crescenti contribuiscono a rendere sempre più fragile l’intero sistema penitenziario. In Sicilia, però, i numeri diffusi dal Dap e dal sindacato mettono in luce con particolare evidenza la necessità di un intervento immediato e strutturale per garantire condizioni di sicurezza sia ai lavoratori che ai detenuti.