Il Comune ha chiuso ufficialmente i conti con il default e adesso guarda al futuro con maggiore ottimismo. Si punta su un nuovo assetto degli uffici, più investimenti e maggiore stabilità politica
CARINI (PA) – Tecnicamente fuori dal dissesto, praticamente – seppur adesso si veda la luce in fondo al tunnel – ci sarà comunque da faticare. Il Comune di Carini in questo 2022 ha ufficialmente chiuso i conti con il default e già cominciano a vedersi i primi importanti passi verso il futuro.
“Finalmente – ha affermato il sindaco Giovì Monteleone – si possono fare le 18 assunzioni programmate per dare respiro e riqualificare la pianta organica del Comune, dopo i pensionamenti degli anni scorsi. Possiamo anche incrementare le ore di servizio al personale stabilizzato l’anno scorso”.
“Nell’ottica del potenziamento degli uffici – ha detto l’assessore al Personale Vito Bortiglio – abbiamo anche previsto l’aumento del monte ore di servizio per molte delle categorie del personale part-time già in servizio al Comune, di tutte le categorie B, C e D. Speriamo in questo modo di dotare gli uffici del personale sufficiente per coprire servizi che in questi anni sono stati in gran parte sguarniti”.
Il Piano prevede in totale un impegno di spesa di 582.188,91 euro. Si tratta di una prima manovra per rimpinguare la dotazione organica dell’Ente, che anche con queste assunzioni, secondo l’Amministrazione, resta comunque sottodimensionata. In ogni caso, sono in arrivo periti informatici, ingegneri e architetti, ma anche nel III settore assistenti sociali e responsabili del controllo del territorio con nuovi ingressi nel corpo della Polizia municipale.
Tra le strategie che hanno permesso all’Ente di venire fuori dalla crisi c’è una rigorosa attività di recupero dall’evasione tributaria. “Un risultato – ha spiegato il sindaco Monteleone – che si è reso possibile grazie a un grande lavoro fatto dagli uffici, che hanno consentito di racimolare un totale di 3,2 milioni euro l’anno. Somme che abbiamo impiegato per pagare servizi, stipendi e saldare i debiti. Il lavoro non è ancora finito. Dobbiamo incrementare la capacità di riscossione della Tari, la Tassa sui rifiuti, ma questo è un problema comune alla maggior parte delle Amministrazioni siciliane, che non riescono a chiudere i Bilanci. Carini è uno dei pochi Comuni in Sicilia che è riuscito a venirne a capo”.
La svolta, però, secondo il primo cittadino dovrebbe arrivare anche sul fronte politico con un dialogo più fitto con la maggioranza. Anche perché di scelte spinose ancora ce ne saranno: “Adesso – ha precisato – occorre andare avanti confrontandosi più assiduamente con la maggioranza e la Giunta. Chiederò agli assessori e ai capigruppo di organizzare più incontri per condividere idee, progetti e soluzioni ai problemi, affinché la maggioranza rimanga coesa e lavori bene nell’interesse della cittadinanza”.
Sempre sul piano politico, non sono mancate le dure contestazioni dell’opposizione, soprattutto dei consiglieri Vincenzo Evola, ex assessore dell’attuale Giunta, e Claudio Armetta, anche lui ex assessore ma nella scorsa legislatura. “Argomentazioni senza fondamento – ha risposto Monteleone – quelle di Evola e Armetta. Basti dire che per la prima volta non abbiamo fatto ricorso ad anticipazioni di cassa dalla Tesoreria per pagare stipendi e servizio di raccolta dei rifiuti”.
Risanamento ben avviato, anche se ancora in atto, ma anche investimenti. Il 2022 si è aperto a Carini con la bella notizia dell’imminente avvio dei lavori di riqualificazione del centro storico. Dalla Regione è stato concesso un contributo da un milione di euro che servirà per trasformare e abbellire diversi scorci del cuore cittadino.
Interventi che da tempo sono invocati dai cittadini e anche dalla Chiesa, con l’arciprete don Giacomo Sgroi spesso a denunciare l’abbandono del centro storico e il conseguente degrado che si riscontra oramai da anni. Sono stati documentati decine di raid vandalici a qualsiasi ora e ancora furti e reati predatori di ogni tipo, segno di un abbandono progressivo dei residenti e di uno svuotamento di questa porzione della città. Una tendenza che si spera possa essere invertita anche grazie a queste operazioni di riqualificazione.