Carlentini, Parco di Leontinoi, presto ripartiranno gli scavi - QdS

Carlentini, Parco di Leontinoi, presto ripartiranno gli scavi

Carlentini, Parco di Leontinoi, presto ripartiranno gli scavi

mercoledì 18 Maggio 2022

La “Festa ellenica” ha acceso i riflettori su un territorio ancora tutto da scoprire in cui presto ripartiranno gli scavi alla ricerca del Teatro Greco

CARLENTINI – “La Festa Ellenica ha avuto il grande merito di accendere i riflettori su quei Beni culturali del nostro comprensorio ancora tutti da scoprire. Le nostre due Amministrazioni comunali presenteranno al ministero per la Cooperazione un progetto da tre milioni di euro con fondi del Pnrr per rilanciare il Parco Archeologico di Leontinoi, nel quale presto ripartiranno gli scavi, anche alla ricerca del Teatro Greco”.

Presto ripartiranno gli scavi presso il Parco di Leontinoi

Lo hanno annunciato nei giorni scorsi nel Plesso carlentinese del Carmine, nel corso del simposio che ha aperto la Festa ellenica organizzata dal Circolo Leontinoi e da Insieme per il futuro di Carlentini, i sindaci di Carlentini, Giuseppe Stefio, e Lentini Rosario Lo Faro, i quali hanno inoltre lanciato una “santa alleanza” con gli studiosi con il fine di rilanciare le campagne di scavi.

“Attività di scavo archeologico – ha confermato nel suo intervento nel simposio Lorenzo Guzzardi, direttore del Parco Archeologico – ripartiranno a breve coinvolgendo, oltre al Parco, il Cnr, l’Università romana di Tor Vergata e l’ateneo di Catania”.

Cultura, identità e turismo sono state le parole d’ordine del simposio, moderato da Renato Marino e Giuseppe Sanfilippo, che ha avuto come altri relatori l’archeologo Massimo Frasca e Settimo Minnella, presidente di Avanti Tutta Sicilia.

“Il Parco di Leontinoi – ha spiegato quest’ultimo – è una risorsa chiave per il turismo siciliano. Siamo arrivati qui cinque anni fa e adesso, con le Istituzioni, stiamo lanciando una grande operazione economica alla quale speriamo possano partecipare tanti imprenditori, in modo da creare sviluppo”.

Amministratori locali, studiosi e operatori turistici, intendono, infine, rendere accessibile il Parco: Antonio Tringale, intervenuto al simposio in rappresentanza del presidente dell’Unione ciechi e ipovedenti regionale Gaetano Renzo Minincleri, ha parlato di “un progetto pilota per consentire la massima fruibilità per i disabili. E questo anche attraverso la creazione di modellini e di copie tattili dei reperti. Con un pensiero al Kouros di Lentini, in un’iniziativa che coinvolga anche gli esperti dell’Accademia di Belle Arti di Catania”.

Nel Parco archeologico che è anche una vera e propria riserva naturale, la Festa ellenica è stata un grande successo, con visite di scolaresche e associazioni culturali. E questo grazie alle degustazioni dell’archeocuisine dei Phoenicians che hanno fatto assaggiare cosa mangiavano gli elleni, e l’affascinante storytelling sugli elleni dell’associazione culturale I Cavalieri de li Terre Tarentine.

“I ragazzi – ha detto Renato Marino, operatore culturale – erano letteralmente impazziti nel vedere rappresentata in maniera così vivida la grecità, dagli opliti, agli artigiani, ai riti, agli arcieri”.

Grande interesse anche per le prove della Medea tratta da Jean Anohuil dal regista Sebastiano Mancuso e con Luana Toscano nella parte della protagonista.

“Con questa Festa ellenica – ha spiegato l’archeologo Giuseppe Sanfilippo – cambia l’approccio: grazie a un racconto evocativo si cerca di far apparire ciò che non c’è più per avvicinare quanta più gente possibile all’idea dell’archeologia”.

E l’evocazione, nel simposio e negli appuntamenti nel Parco ha fatto sì che si tornasse a parlare del più sognato dei monumenti: quel teatro che, come ha detto Massimo Frasca, “In una città importante come Leontinoi è facile che ci fosse”.

“Il problema – ha detto – è capire dove potesse trovarsi, visto che oggi, purtroppo, dell’interno della città di Leontinoi non conosciamo nulla. È probabile che fosse collocato, come gli altri teatri greci, in un luogo scenografico. Ma solo gli scavi potranno dire l’ultima parola”.

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