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Carnevale in Italia: dolci regionali sulle tavole di 2 famiglie su 3

Carnevale in Italia: dolci regionali sulle tavole di 2 famiglie su 3
maschere di carnevale

Oltre 2 famiglie su 3 non rinunciano alle squisitezze di Carnevale. Molti li acquisteranno in forni e pasticcerie, altri li faranno a casa.

Le specialità culinarie regionali in occasione del Carnevale sono irrinunciabili per gli italiani. Oltre 2 famiglie su 3 (68%) non rinunciano alle squisitezze. Molti li acquisteranno in forni e pasticcerie (33%) e altrettanti li faranno a casa anche per risparmiare (35%). I dati arrivano dall’indagine online Coldiretti alla vigilia del “martedì grasso” 2023.

L’inflazione incide certamente con gli ultimi dati di gennaio 2023 che vedono aumenti del 21% dei prezzi di farina e uova rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il burro sale del 35% e lo zucchero addirittura del 54%. Gli spenderanno quest’anno circa 200 milioni di euro per assicurarsi struffoli, frappe e arancini (un totale di oltre 12 milioni di chili di dolci). I prezzi che oscillano tra i 20 ai 40 euro al chilo per l’acquisto al forno o in pasticceria.

I dolci tipici per regione

ABRUZZO: cicerchiata, gnocchetti grandi come ceci, fritti, guarniti con zucchero caramellato e miele e decorati con i canditi e confettini

BASILICATA: pastarelle, chiacchiere, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo torta da sanguinaccio, taralli aviglianesi e – precisa Coldiretti – zucchero caramellato 

CALABRIA: nacatuli, dolci di pasta dalla forma intrecciata, pignolata, piccole sfere di pasta dolce, fritte in olio di oliva e unite tra di loro dal miele e chiacchiere 

CAMPANIA: struffoli, palline fritte con zucchero, miele e confettini colorati, zeppole, migliaccio e sanguinaccio, crostata con sangue di maiale e cioccolato 

EMILIA ROMAGNA: sfrappole e tortelloni ripieni 

FRIULI-VENEZIA GIULIA: crostoli, frittelle e castagnole

LAZIO: frappe fritte o al forno e castagnole gustose e morbide palline di pasta fritta riempite di ricotta o crema pasticciera; cecamariti

LIGURIA: bugie nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo 

LOMBARDIA: tortelli, dolci fritti cosparsi di zucchero e cannella o farciti con crema o con uvetta 

MARCHE: arancini e scroccafusi, palline di pasta con cannella e scorza di limone prima lessate in acqua bollente e poi fritte, spolverate di zucchero e bagnate con alchermes 

MOLISE: tortelli di carnevale, scorpelle, dolcetti ricoperti di miele e – continua la Coldiretti – struffoli; 

PIEMONTE: friciò, gale, bugie, rombi o nastri fritti

PUGLIA: chiacchiere e frittelle 

SARDEGNA: aciuleddi, dolcetti a forma di treccia, brugnolus, a base di farina, uova e purea di patate, fritti e avvolti nello zucchero e orillettas, listarelle di pasta intrecciate, fritte e ricoperte di miele 

SICILIA: pignolata dolce metà bianco e metà nero composto – precisa la Coldiretti – da pezzettini di pasta fritti e ricoperti da glassa al limone o cioccolata e ravioli fritti con crema o ricotta 

TOSCANA: zuccherini, berlingozzi, ciambelle e cenci, nastri di sfoglia fritti 

TRENTINO A.A: grostoli, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo 

UMBRIA: strufoli, frappe, brighelle e strufoli, dolci fritti e bagnati con alchermes

VALLE D’AOSTA: bugie, tortelli con uva sultanina ammorbidita nel rum e ricoperti di zucchero e – continua la Coldiretti – panzerotti alla marmellata, flantze

VENETO: galani, strisce quadrate o rettangolari fritte, frittelle e castagnole, bocconcini fritti, crema fritta alla veneziana.