Caro carburanti, rischio sciopero dei benzinai, ecco da quando

Caro carburanti, rischio sciopero dei benzinai in Sicilia: ecco da quando

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Caro carburanti, rischio sciopero dei benzinai in Sicilia: ecco da quando

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martedì 21 Giugno 2022

La denuncia della Faib Confesercenti. L’8 luglio scade il taglio delle accise. Per i gestori dei distributori la redditività è scesa all’1,5%. Il settore al collasso.

I gestori degli impianti di carburanti si dicono pronti allo sciopero in assenza di rimborsi per gli anticipi effettuati per il sostegno al taglio delle accise: “il governo non scarichi sui gestori il caro benzina e riconvochi subito il tavolo di filiera”. Ad affermarlo in una nota è la Faib Confesercenti.

I prezzi dei carburanti, rileva, “continuano a correre, nonostante il taglio delle accise sia ancora attivo (-30,5 cent al litro fino all’8 luglio, con probabile proroga) e l’Opec+ abbia annunciato l’incremento della produzione.

Caro carburanti, l’8 luglio scade il taglio delle accise

Se non vi fosse la proroga di cui sopra, dopo l’8 luglio la situazione diverrebbe insostenibile per i consumatori, ma anche i distributori sono alla canna del gas. Ecco che allora lo sciopero diventerebbe inevitabile.

Fenomeno speculativo condiziona il caro carburanti

A condizionare il mercato è il fenomeno speculativo a livello internazionale, che spinge sopra i 2 euro al litro i carburanti, con ripercussioni pesantissime per i consumatori e insostenibili per i gestori che vedono diminuire progressivamente la propria redditività, scesa all’1,5%, a fronte dell’esplosione dei costi di gestione”.

La denuncia di Faib Confesercenti

Per Faib Confesercenti, ancora poche settimane e il settore rischia il collasso. “L’Italia – sottolinea – deve porre con urgenza in sede europea un argine alla speculazione internazionale e imporre un tetto ai prezzi d’acquisto di carburanti e gas. In un mercato globalizzato una scelta nazionale potrebbe determinare carenze di approvvigionamenti, costi insopportabili e conseguenze gestionali imponderabili”.

Accanimento verso i gestori dei distributori di carburante

“Fa arrabbiare – sottolinea Faib Confesercenti – l’accanimento rivolto dalle autorità verso i prezzi praticati dai gestori, che di fatto sono imposti dalle aziende fornitrici, e osservare che traders acquistano e vendono – indisturbati – titoli petroliferi e realizzano ingenti guadagni facendo innalzare i prezzi; allo stesso tempo appare oggi insostenibile la gestione della rete carburanti fondata sul doppio prezzo in self e servito, quando quest’ultimo, ad accisa piena, sarebbe oltre i 2,5 euro al litro.

Il modello italiano rischia di saltare

In questo scenario il modello italiano rischia di saltare, con conseguenze pesantissime per la filiera e i consumatori: è perciò necessario ridiscutere gli Accordi e prevedere clausole di salvaguardia per le gestioni”. “Il Governo sappia che le proteste sono già in atto e che in assenza di rimborsi per le anticipazioni effettuate siamo pronti allo sciopero e alla chiusura dei distributori”.

La soluzione al caro carburanti secondo Altroconsumo

“Al fine di rendere il prezzo dei carburanti meno gravoso per le famiglie italiane, – afferma Federico Cavallo, responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo – abbiamo chiesto al Governo di intervenire in maniera strutturale e duratura, agendo direttamente sull’Iva, riducendone l’attuale aliquota del 22% e azzerandola del tutto quanto meno durante i periodi di emergenza, in modo da mettersi al riparo da eventuali eccessivi aumenti futuri”, aggiunge Cavallo sottolineando che è possibile sostenere questo appello sottoscrivendo la petizione online.

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