Si continua a parlare di caro energia per il quale dal prossimo mese di ottobre scadranno le misure per fronteggiarlo
Un tema che ha fatto discutere al momento dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e che nelle ultime settimane è tornato di grande attualità. Stiamo parlando del caro energia, per il quale dal prossimo mese di ottobre scadranno le misure per fronteggiarlo, come il bonus sulle bollette di luce e gas che interessa gli utenti con Isee fino a 15mila euro e fino a 30mila euro per le famiglie con quattro figli.
Per queste misure l’ultima proroga è arrivata attraverso il varo di un decreto lo scorso 27 giugno, che comprende anche la riduzione dell’Iva al 5 % sulle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali, l’eliminazione degli oneri di sistema per il settore del gas e l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con gas metano e che avrà validità fino al prossimo 30 settembre. In caso di mancata proroga da parte del governo o di mancata diminuzione delle tariffe le famiglie saranno costrette a pagare una bolletta salata.
I titolari dei bar a Catania
La questione, come abbiamo già visto poco meno di un anno fa, ha coinvolto anche gli esercenti a Catania, in particolare gli operatori del settore della ristorazione, con il bar Spinella in via Etnea che ha proposto un lockdown energetico. Sulla questione abbiamo sentito Riccardo Quaranta dell’omonimo bar sul lungomare a Ognina.
“Esclusi i mesi di agosto e settembre dell’anno scorso – ha detto Quaranta – le bollette si sono rimesse come prima e si sono abbassate. Ce la siamo vista brutta perché è arrivata una sola bolletta di 314mila euro e continuando con quella somma da pagare dovevamo chiudere perché ogni mese sarebbe stato un salasso. Fortunatamente adesso siamo ritornati ai mesi precedenti a questa speculazione. Siamo fiduciosi, ci sono buone speranze riguardo a un aiuto da parte del governo. Ovviamente tra Covid, guerra e speculazioni ce la siamo vista brutta. Spero che il governo si passi una mano sulla coscienza e che cerchi di aiutare noi commercianti”.
Confesercenti Catania: “Vogliamo soluzioni radicali e definitive”
Il problema però viene affrontato anche dalle associazioni che rappresentano i titolari degli esercizi commerciali. Il direttore della Confesercenti di Catania, Francesco Costantino, intervenuto al QdS.it, ha sottolineato come ci si aspetti dal governo soluzioni radicali e definitive.
“Il problema energetico – ha detto Costantino – incombe ancora sulle aziende e sulle famiglie. Noi auspichiamo che il governo, anche in fase di discussione delle nuova manovra finanziaria, riesca a mettere in pratica soluzioni tangibili che vadano a risolvere il problema in maniera quasi definitiva e che non siano soltanto temporanee. Sappiamo che questo non è assolutamente facile, probabilmente non c’è la soluzione già in mano, ma bisogna discutere e il governo deve sentire corpi intermedi come la nostra associazione proprio per cercare di trovare una soluzione duratura. Gli effetti negativi sui bilanci delle aziende e delle famiglie si sono sentiti per poco tempo grazie anche alle misure messe in campo dal governo. Quest’ultimo deve mettere però al riparo il tessuto economico da nuovi problemi visto che l’evento bellico non è ancora finito”.
“Moltissime aziende – ha proseguito Costantino – non hanno ancora smaltito le perdite causate dalla pandemia, alla quale si sono aggiunti il crollo dei fatturati e lo stop alla produzione. L’Unione Europea e lo Stato Italiano sono intervenuti con alcune sovvenzioni importanti, ma le aziende si trovavano costrette a continuare a produrre per non chiudere le saracinesche. Un altro problema è il rincaro delle materie prime, che si ripercuote anche sul prodotto finale. Tante misure sono state messe in campo, come il credito di imposta nazionale o il bonus energia, per il quale ringrazio l’assessore Tamajo, ma ci aspettiamo che sia il governo nazionale che quello regionale tengano il faro acceso”.