Già da mesi venti di protesta hanno investito le famiglie marsalesi, soprattutto in merito al caro mensa. Quando si parla di disservizi nelle scuole, dai riscaldamenti che mancano ai bus non attivati e al servizio mensa non funzionante, i sentimenti di tanti genitori vengono messi a dura prova.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Già a settembre scorso, con l’inizio del nuovo anno scolastico, una manifestazione di protesta sul “caro mensa” è stata guidata e organizzata dall’associazione Arcobaleno di Marsala in Piazza della Repubblica.
L’aumento della tariffa mensa
La tariffa mensa con il nuovo anno scolastico, era passata da 1,40 euro a bambino a pasto a 3,20 euro e tante famiglie si sono ritrovate a pagare fino a 6,40 euro – naturalmente in base alla fascia reddituale – se i figli che si servono delle mense scolastiche comunali sono più di uno a nucleo.
In pratica il Consiglio d’Amministrazione dell’Ente esterno al Comune lilybetano, che si occupa di gestire tutto il sistema, ovvero Marsala Schola, doveva reperire fondi in bilancio per predisporre un nuovo bando di refezione. Due giorni dopo, il 15 settembre, l’Amministrazione, tramite il sindaco Massimo Grillo e l’assessora all’Istruzione Valentina Piraino, avevano fatto sapere “… le tariffe della mensa restano identiche a quelle dello scorso anno scolastico”. Ma a ciò hanno aggiunto che eventuali modifiche si sarebbero potute presentare dopo la nuova gara d’appalto per l’aggiudicazione del servizio mensa, vista la proroga alla ditta che già fornisce i pasti nei plessi che adottano il tempo prolungato.
Detto fatto: il problema dell’aumento delle tariffe, e quindi del caro mensa, si è ripresentato e i genitori dei piccoli studenti sono tornati a manifestare i loro malcontenti, soprattutto coloro che hanno un Isee molto basso e il cui aumento pesa notevolmente nelle proprie tasche.
Il commento del sindaco sul caro mensa
“Comprendiamo le preoccupazioni delle famiglie riguardo al possibile aumento delle quote – dice il sindaco Massimo Grillo -. Purtroppo, ci ritroviamo a dover gestire una situazione straordinaria dovuta al fatto che sono venuti a coincidere la scadenza di un contratto pluriennale che aveva bloccato i prezzi per ben sei anni, con gli eventi globali che dal 2020 hanno portato ad un aumento esponenziale dei prezzi”.
Il sindaco ha avviato in questi giorni a Palazzo Municipale, gli incontri con i dirigenti scolastici interessati e con i sindacati. Sono diverse le proposte sul tavolo delle parti, ma al momento un nulla di fatto. Le tariffe non vengono ridotte. Ma ulteriori incontri con Cgil, Cisl e Uil verranno avviati nelle prossime ore.
Le proteste
Già da lunedì scorso i genitori dei bimbi che frequentano il plesso “G. e S. Asta” dell’Istituto Comprensivo “Sturzo-Asta”, non mandano i figli in mensa. Preferiscono dare il pranzo a sacco. Lo hanno fatto sapere inviando una mail a Marsala Schola. In altri plessi, come a Casazze, sono zero gli alunni che in questi giorni hanno mangiato in mensa. Insomma, un malumore diffuso e unanime.
Intanto martedì 9 gennaio, dopo una seduta di Consiglio comunale, un gruppo di esponenti di opposizione hanno occupato simbolicamente l’Aula la sera, richiedendo la presenza del primo cittadino. Sindaco che però è arrivato a tarda ora, allontanando la stampa dall’incontro e avviando un dialogo con i consiglieri comunali presenti, ovvero Leo Orlando e il collega di gruppo (Civicamente) Gabriele Di Pietra, Flavio Coppola, Rino Passalacqua e Mari Rodriquez. Peraltro, i primi tre, erano stati eletti nei partiti della maggioranza a sostegno proprio di Massimo Grillo.
Secondo gli esponenti di Palazzo XII Aprile, le tariffe in vigore fino al 31 dicembre 2023 e prorogate fino al 31 maggio 2024 potrebbero rimanere invariate; poi prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, la parte che eccede si andrà a trattare con le parti sociali e il Comune potrebbe intervenire in “quota-parte”. Per quanto riguarda il bando, si pensa anche ad un eventuale ribasso. Ma è tutto ancora da vedere. In questo modo si potrebbe ovviare ed evitare ulteriori aumenti in sala mensa.

