Trasporti

Caro voli, Ryanair pronta a tagliare anche i collegamenti con la Sicilia: “Governo ritiri decreto”

Ryanair inizia a tagliare i voli da e per le isole italiane dopo l’introduzione del decreto legge del Governo Meloni che va a fissare un tetto massimo al costo dei biglietti aerei.

La compagnia low cost, per voce del proprio Chief Commercial Officer Jason Mcguinness, ha già annunciato uno sfoltimento del 10% dei collegamenti per la Sardegna per la stagione invernale. Ryanair ha cancellato i voli diretti tra Alghero, Bari e Treviso, mentre per altre sette rotte è stata disposta la riduzione delle frequenze.

Tagli Ryanair, dopo la Sardegna tocca anche alla Sicilia

Tra i voli ridotti spunta anche quello che mette in comunicazione la Sardegna e la Sicilia, precisamente con Catania, ritenuto dallo stesso vettore uno dei “collegamenti nazionali essenziali”. E a proposito di Sicilia, nei prossimi giorni anche la nostra Isola potrebbe essere interessata dai tagli, nel caso in cui dovesse ancora proseguire il muro contro muro con Roma.

“Fermiamo questo decreto legge per evitare ulteriori danni irreparabili e, invece, rendiamo l’Italia più competitiva togliendo la tassa chiamata addizionale municipale su tutti gli aeroporti della Penisola”, ha ribadito Mcguinness. Per Ryanair, quindi, l’unica soluzione ai tagli collegamenti per Sardegna e Sicilia resta quella dell’abrogazione del decreto.

Caro voli, cosa dice il decreto del Governo

Il decreto del Governo, denominato “decreto Omnibus” o “decreto Asset”, prevede lo stop agli algoritmi che alzano i prezzi dei biglietti per le rotte nazionali da e per le isole in occasione di un periodo di picco di domanda.

Il blocco scatta anche nel momento il cui il prezzo di vendita del biglietto risulta essere superiore al 200% della tariffa media di quel volo. Il decreto impedisce poi alle compagnie di fissare le tariffe in base alla profilazione web o al modello di dispositivo utilizzato, se questo comporta un pregiudizio.

La Commissione UE: “Vederci chiaro su decreto”

Ma non è soltanto Ryanair a mobilitarsi a seguito della mossa del Governo. Nelle scorse ore il numero uno di Wizz Air, Robert Carey, aveva parlato di decreto “illegale” e “sbagliato”. E da qualche giorno anche Bruxelles ha messo nel mirino il decreto contro il caro voli dopo le segnalazioni da parte delle compagnie aeree.

“I servizi della Commissione Ue hanno contattato le autorità italiane e attendono di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto preciso della misura in questione”, ha affermato di recente un portavoce della Commissione Ue. “La Commissione Ue sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili, in linea con le norme del mercato interno dell’Ue”, ha aggiunto.

Schifani: “Non è ancora cambiato nulla”

“Sul caro voli abbiamo esercitato un nostro diritto contro questo scandalo dell’algoritmo: attendiamo con fiducia la risposta dell’Europa, ma voglio ricordare che la nostra Costituzione garantisce a tutti i cittadini la libertà di movimento senza limitazioni. Sul costo dei biglietti è cambiato poco, è ancora scandaloso”, ha commentato il governatore della Regione Siciliana, Renato Schifani.