Caro voli in Sicilia, Roma-Palermo costa più del doppio di Roma-Parigi: la battaglia del governo regionale - QdS

Caro voli in Sicilia, Roma-Palermo costa più del doppio di Roma-Parigi: la battaglia del governo regionale

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Caro voli in Sicilia, Roma-Palermo costa più del doppio di Roma-Parigi: la battaglia del governo regionale

Gianluca Virgillito  |
domenica 11 Dicembre 2022

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, parla al Tg4 del caro voli da e per la Sicilia annunciando l'avvio del ricorso all'Antitrust. Interviene il ministro Urso

Il caro voli da e per la Sicilia è un problema che si ripropone, purtroppo con una periodicità ormai disarmante. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha analizzato la situazione criticando aspramente il comportamento delle compagnie aeree annunciando la richiesta di seri provvedimenti. La giunta regionale, tra l’altro, nelle scorse ore ha deliberato all’unanimità la proposta di Schifani di dare incarico a una struttura legale specializzata in ricorsi all’Antitrust affinché si possa valutare l’opportunità il caso e rivolgersi all’Autorità che vigila sulla concorrenza.

Le parole di Schifani al Tg4

“È un fatto scandaloso, esiste un cartello tra le due compagnie Ita, a capitale pubblico, e Ryanair, che servono la Sicilia, un monopolio a due in forza del quale i prezzi sono schizzati – dichiara il governatore in un’intervista al Tg4 -. Lunedì, e non siamo ancora a Natale, chi parte dalla Sicilia, Palermo o Catania, per Roma andata e ritorno spende oltre mille euro, mentre chi parte da Roma per Milano ne paga circa 200. Una situazione di mercato anomala che abbiamo denunciato, per questa ragione ci stiamo rivolgendo all’Antitrust. La Sicilia non può pagare questo pegno, in particolar modo quando vi è di mezzo una società a capitale pubblico che deve realizzare politiche sociali senza andare in perdita, ma deve studiare delle strategie aziendali che siano consone all’esigenza del territorio”.

“All’Antitrust denunciamo il cartello posto in essere nei fatti da Ita e Ryanair che decidono quali devono essere i prezzi perché in sostanza hanno deciso un patto di non concorrenza tra di loro – prosegue -. È facile farlo. Quella di Ita, ribadisco società a capitale pubblico, è una strategia sbagliata che va in controtendenza nel momento in cui aumenta, soprattutto in questo periodo, la richiesta dei passeggeri mentre diminuiscono i voli disponibili. Di tutto questo ne risentono il turismo, i nostri giovani e il sistema Sicilia in generale. Questa responsabilità di Ita e Ryanair, come detto, la denunceremo all’Antitrust per ottenere una condanna delle due compagnie, ma che abbiamo già denunciato pubblicamente all’autorità politica, che mi auguro farà la propria parte – conclude Schifani -. In particolare, il ministro Adolfo Urso, che è stato molto bravo nel gestire la vicenda Lukoil dimostrando un dinamismo ed una capacità non indifferenti”.

Roma-Palermo andata e ritorno a mille euro

Anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ritorna sulla vicenda. “Bene” l’incremento dei voli, è un primo riscontro ma “ancora insufficiente”, fanno sapere fonti del Mimit. Per il ministro delle Imprese serve anche una “pianificazione più attenta” perché non ci può essere “una risposta emergenziale” a fronte delle legittime proteste.

Prenotando, ad esempio, oggi un volo Ita da Roma a Palermo, con partenza il 23 dicembre e ritorno il 2 gennaio, dovranno spendere tra i 750 e 960 euro. Per lo stesso periodo un biglietto Ita, prenotato sempre oggi, da Roma per Londra costa 372 euro mentre per Parigi 390 euro. Ma non solo. Prenotando oggi un biglietto Ita da Roma per Palermo lunedì e rientro giovedì 15, il costo è di 958 euro.

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