Sono circa sessanta i carretti appartenenti a Michelangelo Costantino, pioniere dei carretti siciliani in Sicilia e nel mondo. L'intervista al figlio Alfio.
Quella dei carretti siciliani è una delle tradizioni più belle e antiche della nostra Isola, che ci rende riconoscibili in tutto il mondo. Tanti sono stati gli artigiani ad occuparsi di questa meravigliosa arte, ma altrettanti sono stati i pionieri del carretto siciliano, come amatori e “guidatori”. La più antica collezione di carretti siciliani si trova a Tremestieri Etneo, in provincia di Catania, ed è di proprietà della famiglia Costantino.
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Carretti siciliani, l’arte più antica di Sicilia
In origine, intorno al XIX secolo, il carretto siciliano era utilizzato come mezzo di trasporto merci. Con la graduale motorizzazione del lavoro nelle campagne, divenne obsoleto e fu sostituito dalle macchine. La sua struttura è complessa e articolata e ha bisogno dell’intervento di diversi “mastri” per essere realizzata al meglio.
Il primo a intervenire sul carretto è il carradore, che si occupa della parte legnosa del carretto, assemblando le varie parti e intagliando i fregi. Successivamente l’opera passa nelle mani del fabbro, che ha il compito di forgiare tutte le parti metalliche. Alla fine il carretto deve essere dipinto e decorato, spesso con motivi che riprendono scene di novelle o racconti. Di questo si occuperà il pittore, che adornerà ogni parte del carretto con colori vivaci e scintillanti. Al momento della festa, il cavallo viene poi parato dal bardatore: piume colorate, selle in pelle e orpelli luccicanti vengono utilizzati in un mix affascinante e senza tempo.
Carretti siciliani, la passione di Michelangelo Costantino
La più antica collezione di carretti siciliani, come precedentemente accennato, si trova a Tremestieri Etneo. Noi di QdS siamo andati a scoprirla, intervistando uno dei figli di Michelangelo Costantino, Alfio.
Con gli occhi lucidi e la voce emozionata, Alfio ci racconta dell’immensa passione che suo padre, Michelangelo, nutriva nei confronti dei carretti. Deceduto il 27 ottobre 2024, all’età di 96 anni e 5 mesi, Michelangelo Costantino ha speso tutta la sua vita per i carretti siciliani. Si rifiutava, infatti, di guidare l’automobile e preferiva spostarsi con il carretto o con il cavallo. La sua passione ha inizio all’età di 15 anni, quando dal padre riceve in dote il primo carretto siciliano della sua vita. E questa passione si è tramandata di generazione in generazione, coinvolgendo non solo i figli, ma anche i nipoti.
Nel corso del tempo, infatti, Michelangelo ha fatto costruire diversi carretti, di ogni genere e tipologia, ognuno con una storia diversa: si passa dalla Cavalleria Rusticana, ai Paladini Francesi fino ad arrivare ad Otello. La sua collezione conta ben 60 carretti, ognuno diverso dall’altro, forgiati da artigiani e mastri rinomati in tutta la Sicilia.
“Noi siamo in tre, io ho una fratello e una sorella, e teniamo questa collezione perché un giorno possa rappresentare il nome di mio padre in Sicilia” afferma commosso Alfio. “Questa tradizione, purtroppo, si sta perdendo e io vorrei che non si perdesse, insieme al nome di mio padre. Il mio sogno è stato sempre uno: quello di creare un museo che portasse il nome di mio padre, perché lo merita”.