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Cas, le indagini per valutare la sicurezza dei viadotti. Si partirà dalla verifica di possibili errori progettuali

Cas, le indagini per valutare la sicurezza dei viadotti. Si partirà dalla verifica di possibili errori progettuali
Viadotto Ritiro

Alle imprese aggiudicatarie spetterà l’esecuzione di diversi tipi di indagini, compresa una di natura storico-documentale.

Mancano ancora i provvedimenti definitivi, ma ci sono già le proposte di aggiudicazione nella gara d’appalto indetta da Autostrade Siciliane per la stipula degli accordi quadro riguardanti le indagini da effettuare per stabilire il livello di sicurezza di ponti, viadotti, cavalcavia e sottovia della Palermo-Messina, della Messina-Catania e della Siracusa-Gela, nel tratto attualmente in funzione. La commissione di gara ha concluso nelle scorse settimane l’esame delle offerte, che sono state vagliate sia dal punto di vista tecnico che economico.

Due Lotti

Le autostrade in gestione all’ex Consorzio per le autostrade siciliane (Cas), partecipato per il 90 per cento dalla Regione, sono state divise in due differenti lotti: il primo comprendente le strutture presenti lungo la costa tirrenica (Palermo-Messina), mentre il secondo ha messo insieme le strutture della fascia ionica (Messina-Catania e Siracusa-Gela). Il valore dei singoli accordi quadro è stato quantificato in due milioni di euro. A piazzarsi primo in graduatoria nel primo lotto, con un ribasso del 25 per cento, è stato il raggruppamento temporaneo d’imprese guidato da Sina e di cui fanno parte anche Sidercem ed Exenet. Il secondo lotto, invece, dovrebbe andare alle società Seteco, Cdg, Alisea, Delta, Geolab, Metal Control, Scibilia, che insieme hanno presentato uno sconto del 26,62 per cento sull’importo a base d’asta.

I rischi sismici

“Ricadendo l’intera tratta autostradale in concessione all’interno di zone sismiche 1 e 2 e in considerazione del carattere strategico delle opere infrastrutturali, è necessario e urgente provvedere alla valutazione della sicurezza di tutte le strutture progettate antecedentemente le norme sismiche di cui al decreto ministeriale 19 giugno 1984”. Il passaggio è contenuto all’interno della relazione tecnica del progetto al centro della gara d’appalto.

Nel documento si sottolinea che le opere progettate con norme sismiche sono “circa il 22 per cento della totalità delle strutture tra viadotti, ponti, cavalcavia e sottovia, in concessione al Cas” e per esse, non sussistendo l’obbligo di revisione disposto ormai oltre vent’anni fa da un’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri, “sono stati predisposti altri appalti di servizi per l’esecuzione delle ispezioni speciali e per la determinazione della classe di attenzione complessiva”. Obiettivo degli accordi quadro che verranno stipulati con le imprese sarà la valutazione dello stato di conservazione, di funzionalità e di sicurezza delle opere esistenti e, di conseguenza, l’individuazione degli interventi necessari ad aumentare la sicurezza strutturale.

Analisi dei progetti

Alle imprese aggiudicatarie spetterà l’esecuzione di diversi tipi di indagini, compresa una di natura storico-documentale per capire se i manufatti possano essere stati realizzati partendo da previsioni non corrette. “L’analisi storico-critica dovrà ricostruire il percorso morfologico-evolutivo del manufatto nel tempo – si legge nella relazione – Partendo dall’analisi del progetto originario e delle eventuali varianti, che forniranno importanti indicazioni su possibili criticità in relazione a possibili errori o lacune di progettazione e all’affidabilità delle calcolazioni semplificate dell’epoca in termini di modellazione strutturale e di modelli di verifica, si dovranno ricercare e raccogliere tutti i documenti progettuali, costruttivi, di collaudo, di manutenzione, di indagine e prove di laboratorio reperibili presso gli archivi Cas o presso gli archivi del Genio civile o altri enti, atti a fornire notizie sulle caratteristiche delle strutture”.

Allo studio delle carte verranno affiancate gli esami tecnici sulle opere. Concluso l’iter, bisognerà redigere per ogni opera una relazione che dica ad Autostrade Siciliane se “l’uso della costruzione possa continuare senza interventi”, se “debba essere modificato” con l’imposizione, per esempio, di limitazioni di carico, oppure, nel peggiore dei casi, se “debba essere assolutamente interdetto”.

(immagine di repertorio)