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Irregolarità in una casa di riposo nell’Agrigentino: scatta la sanzione per il titolare

Irregolarità in una casa di riposo nell’Agrigentino: scatta la sanzione per il titolare
La vendetta di un uomo

Nei suoi confronti, una maxi sanzione da 15.000 euro.

Irregolarità all’interno di una casa di riposo nell’Agrigentino dove, a seguito di una verifica dei carabinieri e dei colleghi Nas, si è scoperto che l’azienda non avrebbe comunicato i nominativi degli ospiti presenti e avrebbe anche ampliato la struttura senza alcuna autorizzazione, dunque in maniera abusiva. Inoltre, la struttura sarebbe anche sprovvista della Scia, il documento essenziale per l’attività, quello che certifica l’avvio dei lavori.

Per questo motivo, al termine dell’ispezione all’interno della casa di riposto, a finire nei guai è stato un 40enne dell’agrigentino. Nei suoi confronti, una maxi sanzione da 15.000 euro. La vicenda è accaduta nelle scorse ore a Lucca Sicula, nella provincia di Agrigento.

Lavoro nero e mancata sicurezza: quattro le aziende sospese a Enna e Caltanissetta

Nello scorso settembre, quattro sono state le sospensioni per lavoro nero e sanzioni per oltre 40 mila euro. È il bilancio dell’attività di vigilanza che ha visto impegnati gli Ispettori del lavoro del Contingente Sicilia in servizio a Caltanissetta e a Enna. I controlli hanno interessato, in particolare, i settori dell’edilizia e del commercio.

Due i cantieri edili ispezionati nel Nisseno. Nel primo, sono state verificate le posizioni di 5 lavoratori, 2 dei quali sono risultati impiegati senza regolare contratto. Conseguentemente è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale: il datore di lavoro dovrà regolarizzare i due lavoratori trovati in nero e pagare la sanzione amministrativa di 2.500 euro. Inoltre, sono state impartite prescrizioni in materia di salute e sicurezza per omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori e per omessa formazione e informazione sui rischi specifici della mansione; per tali violazioni sono previste ammende per oltre 5.000 euro. La società è stata destinataria di una ulteriore prescrizione per non avere adottato le precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta dall’alto di persone o cose.

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