“Caschi blu della cultura” per difendere la bellezza - QdS

“Caschi blu della cultura” per difendere la bellezza

“Caschi blu della cultura” per difendere la bellezza

martedì 12 Aprile 2022

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini ha firmato il decreto che istituisce una “task force” di professionisti impegnati a tutelare il patrimonio artistico

“I caschi blu della cultura potranno intervenire in Italia e all’estero a difesa del patrimonio culturale dai danni derivanti da disastri, calamità naturali, guerre, attentati terroristici e per contrastare il traffico illecito delle opere d’arte”. Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Dario Franceschini – che ha firmato il decreto che istituisce la task force dei “Caschi blu della Cultura”.

“L’Italia – ha aggiunto il ministro Dario Franceschini – è un’eccellenza nella tutela e nella salvaguardia del patrimonio culturale, le nostre competenze sono riconosciute in tutto il mondo”.

Il provvedimento è arrivato alla vigilia della conferenza dei ministri della Cultura del Consiglio d’Europa a Strasburgo, che è stata presieduta proprio da Franceschini e che ha visto la partecipazione del ministro della Cultura ucraino Oleksander Tkachenko.

I “Caschi blu della cultura” sono esperti civili del ministero della Cultura e militari altamente qualificati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, addestrati per intervenire in aree colpite da emergenze, quali calamità o crisi prodotte dall’uomo, in una cornice di sicurezza.

Gli scopi dei Caschi blu della cultura

Questi gli scopi dichiarati: “effettuare la ricognizione del patrimonio culturale presente nell’area di crisi e degli eventuali danni subiti; individuare i luoghi per il ricovero del patrimonio culturale; individuare ed attuare gli interventi di messa in sicurezza ivi compreso l’eventuale spostamento dei beni culturali mobili.

E ancora: fornire il necessario supporto tecnico-scientifico per l’allestimento dei depositi temporanei e degli eventuali laboratori di pronto intervento allestiti per i beni culturali mobili allontanati dai luoghi di crisi; produrre relazioni periodiche di monitoraggio sull’andamento della missione; produrre una relazione finale sulla missione.

L’intervento all’estero dei “Caschi blu della Cultura”, previa valutazione delle condizioni di stabilità, di sicurezza e di impiego, può essere attivato su espressa richiesta di uno o più Stati esteri, sentito il ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale.

La task force può operare su invito dell’Unesco, come concordato nel corso del G20 Cultura di fine luglio a Roma.

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