Home » Case sì, mutui no: il paradosso del mercato immobiliare siciliano

Case sì, mutui no: il paradosso del mercato immobiliare siciliano

Case sì, mutui no: il paradosso del mercato immobiliare siciliano
Case Imu – Imagoeconomica

I siciliani si indebitano meno per costruirsi un tetto sopra la testa: oltre 60 mila le compravendite

Un mercato immobiliare vivace, attivo e ricco, quello siciliano. Nel 2024, l’Isola si è confermata tra le regioni italiane con un numero elevato di compravendite di unità immobiliari. Secondo i dati Istat, nell’intero anno le transazioni totali in Sicilia sono state 64.167, con una netta predominanza di immobili ad uso abitativo e accessori, che hanno rappresentato 60.804 compravendite. Le unità a uso economico, come capannoni, uffici e negozi, sono state 3.150, e quelle a uso speciale sono state 183.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

La distribuzione trimestrale evidenzia una certa stabilità nei primi 9 mesi dell’anno, con un picco nel secondo trimestre, con 15.886 transazioni, mentre il quarto trimestre si rivela il più intenso, con 18.601 compravendite. In ogni caso non viene intaccata la predominanza del mercato residenziale, che costituisce oltre il 95% delle compravendite complessive.

Pochi i finanziamenti e i mutui ipotecari

Il dato più interessante, tuttavia, riguarda il rapporto tra compravendite e mutui ipotecari. Nel 2024, in Sicilia sono stati stipulati soltanto 15.529 mutui, un volume piuttosto contenuto se confrontato con il numero totale di compravendite. Questo significa che molti acquisti avvengono senza ricorrere al credito bancario, un elemento che distingue la Sicilia: le famiglie isolane sembrano privilegiare risorse proprie, eredità immobiliari o altre forme di finanziamento rispetto al ricorso al sistema bancario.

Anche i mutui seguono una stagionalità simile a quella delle compravendite, con un leggero picco nel secondo trimestre e un sostanziale aumento nei mesi autunnali. A livello nazionale, le compravendite totali nel 2024 sono state 950.240, di cui 890.011 destinate ad uso abitativo, confermando la centralità del mercato residenziale in tutto il Paese. La Sicilia contribuisce per circa il 6,9% del mercato nazionale, posizionandosi al sesto posto tra le regioni italiane per numero di compravendite.

La Sicilia all’ottavo posto per numero di mutui

 La Lombardia si conferma la regione con il mercato più attivo, con quasi 200 mila compravendite, mentre il Piemonte e il Veneto seguono a distanza. Sul fronte dei mutui, invece, la Sicilia si colloca al nono posto, con 15.529 finanziamenti, mentre la Lombardia ne registra quasi sei volte tanto. La differenza più significativa emerge se si considera il rapporto tra mutui e compravendite: in Sicilia solo un acquisto su cinque è accompagnato da un mutuo, contro una media nazionale di circa uno su tre.

Questi dati raccontano molto della realtà siciliana. Da un lato, possono indicare una maggiore autonomia finanziaria delle famiglie o la presenza di numerosi trasferimenti ereditari che consentono acquisti senza ricorrere al credito. Dall’altro, possono riflettere difficoltà di accesso al credito, legate a redditi più bassi o alla precarietà lavorativa diffusa in alcune aree della regione.

Luci e ombre della scelta di non accendere un mutuo

La bassa incidenza dei mutui potrebbe anche segnalare una certa cautela nei confronti del sistema bancario o una preferenza per soluzioni economiche alternative. Un altro aspetto da considerare riguarda l’impatto sociale e territoriale di queste dinamiche. L’alta percentuale di acquisti senza mutuo potrebbe favorire una maggiore stabilità delle famiglie sul lungo periodo, ma allo stesso tempo potrebbe limitare la capacità di investimento in nuove abitazioni o di accesso a immobili di pregio, che spesso richiedono finanziamenti più consistenti.

La distribuzione geografica delle compravendite mostra inoltre un mercato concentrato in alcune aree urbane e costiere, mentre zone interne o meno popolate registrano un’attività più contenuta. Questo porta a una polarizzazione del mercato e riflette le differenze economiche e demografiche presenti nell’isola.