La protesta dopo la decisione presa dalla Giunta che autorizza il progetto per la realizzazione di ben 3.136 metri cubi con sei unità immobiliari divise tra strutture commerciali e ricettive
AUGUSTA (SR) – “Brucoli: ancora cemento e speculazione in zona F”. È l’allarme lanciato dalle associazioni facenti parte del coordinamento civico “Salvare Augusta” (Piano Terra, Natura Sicula, Punta Izzo Possibile, Legambiente, Decontaminazione Sicilia, Comitato Stop Veleni) dopo la decisione presa dalla Giunta municipale megarese, con delibera n.204 del 25 agosto, che autorizza la realizzazione “di un insediamento per attrezzature e impianti di interesse generale in contrada Bongiovanni a Brucoli frazione di Augusta”.
La Giunta ha anche approvato – su proposta del responsabile del V Settore Pianificazione del Territorio – il relativo schema di convenzione urbanistica per il rilascio del permesso a costruire. L’area dove dovrebbe sorgere l’insediamento, estesa un ettaro (10.000 metri quadri), si trova in prossimità del fiordo e quindi del complesso rupestre di rilevanza archeologica “Pantàkias-Gisira”. Il progetto prevede la realizzazione di ben 3.136 metri cubi con sei unità immobiliari, divise tra strutture commerciali e ricettive (case vacanza) con annesso parcheggio.
“L’intervento edilizio – sottolinea il coordinamento civico “Salvare Augusta” – ricade in una zona di paesaggio agrario che il Piano regolatore generale “Calandra” vincola alla realizzazione di attrezzature pubbliche per la residenza (zona F – sottozona f “attrezzature per la residenza”), escludendo tuttavia l’edificabilità per buona parte di essa”.
“In quest’area – aggiungono gli ambientalisti – è inoltre vietato ogni intervento di trasformazione e movimentazione terra, trattandosi di una porzione di territorio che il piano paesaggistico assoggetta a vincolo di tutela 2 e dichiarata di notevole interesse pubblico dalla Regione siciliana già nel 2008”. “Con questo ennesimo attacco alle zone F, l’amministrazione ha scelto di ignorare la richiesta di moratoria che era stata formulata nel mese di maggio dai cittadini e le associazioni del coordinamento civico “Salvare Augusta” – proseguono – , con la quale si chiedeva di sospendere il rilascio di nuovi permessi alla realizzazione di interventi edilizi nelle zone di interesse comune, nell’attesa che il Comune si doti del Piano Urbanistico Generale (PUG)”.
“Non possiamo pertanto non rilevare – affermano – l’assoluta indifferenza e autoreferenzialità dimostrate fino ad oggi da questa amministrazione che, a dispetto delle sue affermazioni sul volersi dotare del Programma partecipativo per la “partecipazione attiva dei cittadini al processo decisionale in tema di pianificazione”, persevera nell’avallare progetti di cementificazione del territorio per fini speculativi privati, erodendo le ultime zone di interesse generale e di valore paesaggistico, archeologico e ambientale sopravvissute alla scriteriata espansione urbanistica degli ultimi 50 anni”.
“Nell’invitare, anche in questo caso, il sindaco e i suoi assessori a revocare questa improvvida deliberazione, – conclude “Salvare Augusta” – ci riserviamo di promuovere tutte le opportune iniziative e azioni legali per scongiurare l’aggravarsi di un irreversibile consumo di suolo a danno del paesaggio, dell’ambiente e della qualità di vita dei cittadini”.