Home » Caso Albano-Tumbarello, l’assessore: “Troppa enfatizzazione”. Schifani: “Inimmaginabile che non rifiutasse l’incarico”

Caso Albano-Tumbarello, l’assessore: “Troppa enfatizzazione”. Schifani: “Inimmaginabile che non rifiutasse l’incarico”

Caso Albano-Tumbarello, l’assessore: “Troppa enfatizzazione”. Schifani: “Inimmaginabile che non rifiutasse l’incarico”
nuccia-albano-intervista-morti-sul-lavoro

“Vista l’enfatizzazione della vicenda e lo strumentalizzare vicende familiari già ampiamente chiarite, ho rinunciato all’incarico”

“Inimmaginabile che non l’avesse fatto”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha commentato la decisione del suo assessore Nuccia Albano che ha comunicato di avere rinunciato all’incarico di consulente medico-legale di Alfonso Tumbarello, il dottore di Campobello di Mazara che secondo la Procura di Palermo avrebbe avuto in cura Matteo Messina Denaro durante la latitanza e sotto processo con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico.

La vicenda

L’assessore alla Famiglia della Regione siciliana Nuccia Albano era stata nominata consulente medico-legale di Alfonso Tumbarello, il dottore di Campobello di Mazara che secondo la Procura di Palermo avrebbe avuto in cura Matteo Messina Denaro durante la latitanza e che è sotto processo con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico. Per lui la Dda di Palermo ha chiesto la condanna a 18 anni di carcere. Il Tribunale, che avrebbe dovuto emettere la sentenza nei confronti di Tumbarello nei giorni scorsi, ha invece disposto una maxi perizia informatica e medico-legale. Così i legali di Tumbarello come loro consulente avevano nominato Nuccia Albano, per anni in servizio all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico: la donna, però, ha rifiutato l’incarico.

Nuccia Albano: “Troppa enfatizzazione”

“Negli anni in cui ho lavorato presso l’istituto di medina legale al Policlinico di Palermo – ha dichiarato la diretta interessata – ho conosciuto il dottore Tumbarello, in qualità di specializzando in medicina legale; dopo la sua specializzazione l’ho incontrato negli anni solo 3-4 volte in occasione di convegni. Il figlio, che è medico, nei giorni scorsi mi ha chiesto di volersi avvalere della mia consulenza e per una questione di colleganza avevo accettato ma, vista l’enfatizzazione della vicenda e l’ennesimo tentativo di strumentalizzare vicende familiari già ampiamente chiarite, ho rinunciato all’incarico”.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI