Il tavolo ministeriale sul caso Almaviva Contact – che coinvolge centinaia lavoratori di Palermo e Catania – si conclude senza un accordo.
Oggetti del confronto la richiesta ufficiale di proroga della cassa integrazione straordinaria e il Numero europeo unico per le Cure non urgenti Nea 116117, che in Sicilia ha già ottenuto il via libera e dovrebbe arrivare entro fine anno.
Caso Almaviva, tavolo ministeriale chiuso senza accordo
Le organizzazioni sindacali non avrebbero accolto la disponibilità dell’azienda a destinare ai lavoratori, con Cassa Integrazione in deroga in scadenza il 31 luglio, “l’ammontare di circa quattro milioni di euro per accompagnare l’indennità Naspi”.
In una nota dell’azienda si legge: “La proposta avrebbe consentito all’intera platea dei lavoratori di ricevere per i prossimi due anni un trattamento economico superiore a quello attualmente percepito, assicurando continuità e stabilità del reddito per un ampio arco temporale utile a realizzare le iniziative di ricollocamento preannunciate dalle istituzioni competenti”.
Il commento
L’azienda non ha nascosto il proprio disappunto per l’esito del tavolo ministeriale: “Almaviva Contact ha sempre perseguito la strada della responsabilità e della collaborazione istituzionale, contribuendo sia pur in condizioni critiche a garantire una gestione dei lavoratori in chiave di sostenibilità sociale, di fronte alla chiusura sindacale non può che prendere atto della conclusione della procedura con esito negativo“.
La richiesta dei sindacati – resa nota in un comunicato congiunto di pochi giorni fa – consisteva nella proroga della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) fino al 31 dicembre 2025, “al fine di mantenere attivo il bacino di lavoratori coinvolti nella crisi aziendale”. In più, le organizzazioni sindacali avevano sottolineato la presenza di progetti già attivi in Sicilia – come il 116117 e il Progetto di digitalizzazione e dematerializzazione documentale – “che permetterebbero la piena ricollocazione del personale attualmente a rischio”.
L’ira di Schifani
Delusa per l’esito anche la Regione Siciliana, che da mesi è al lavoro per un piano che risolva definitivamente la questione dei lavoratori Almaviva.
“I sindacati, ancora una volta, hanno preferito chiudere ogni possibilità di confronto, respingendo una proposta concreta che avrebbe garantito la proroga degli ammortizzatori sociali fino al 30 novembre e assicurato, a una parte dei lavoratori di Almaviva Contact, un reddito stabile e dignitoso attraverso il progetto promosso dalla Regione Siciliana”, commenta Schifani in una nota.
Il presidente della Regione promette comunque il massimo impegno del Governo siciliano per garantire una soluzione dignitosa per i lavoratori, perché – come specificato in occasione del tavolo ministeriale dall’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo – “dietro ogni badge, ogni turno e ogni voce al telefono ci sono persone, storie, sacrifici”.
Schifani fa riferimento anche all’attivazione del numero unico 116117, un “progetto serio, capace di offrire nuova occupazione a Palermo e Catania”. “La Regione è presente e continuerà a esserlo, ma chi rifiuta ogni forma di mediazione si assume la responsabilità di lasciare i lavoratori senza prospettive”, conclude in una nota successiva al no dei sindacati.
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