"Il caso dell'Asp di Trapani mette in evidenza la carenza di alcuni professionisti fondamentali in oncologia"
Sui ritardi dei referti istologici alla Asp di Trapani il ministero della Salute «valuterà la sussistenza delle condizioni per adottare eventuali azioni che si renderanno necessarie», alla luce delle risultanze degli approfondimenti che la Regione Sicilia comunicherà al Ministero. Ad annunciarlo il ministro della Salute Orazio Schillaci al Question time alla Camera, riferendo di aver dato disposizioni per un’ispezione sul posto.
Il punto della situazione
Gli ispettori del ministero, arrivati ieri, hanno lasciato oggi Trapani. “Nello specifico – ha detto riportando quanto riferitogli dall’Assessorato alla Salute della regione siciliana – la Regione, oltre ad avere avviato un accertamento ispettivo, ha convocato, il 5 marzo scorso, le Aziende e gli enti sanitari dell’area metropolitana di Palermo nonché l’Asp di Catania per porre in essere interventi finalizzati alla risoluzione delle problematiche in questione. Il direttore sanitario aziendale dall’Asp di Trapani ha comunicato il numero dei campioni non ancora refertati nel 2024 e nel 2025 e, conseguentemente, tutte le aziende interpellate hanno assicurato, in un’ottica di rete, la propria disponibilità a garantire l’attività di refertazione dei campioni di anatomia patologica per azzerare la lista di attesa», ha detto il ministro sottolineando che «il piano straordinario si è concluso nel rispetto del termine prestabilito”.
“Caso Trapani mette in luce carenza di professionisti in oncologia”
“Sull’attività di refertazione compiuta dalle aziende del Servizio sanitario regionale della Sicilia coinvolte per azzerare i ritardi accumulati dall’Azienda sanitaria provinciale di Trapani”, attività dalla quale sono risultati 206 casi positivi a patologie tumorali su oltre 3mila campioni analizzati, “posso solo dire che è un sintomo di un fenomeno che riguarda la carenza di alcuni professionisti fondamentali in oncologia: mi riferisco a radioterapisti e citopatologi. Un problema antico, quello della carenza di personale in oncologia, che nasce dal fatto che molti giovani non si iscrivono alle scuole di specializzazione. Un problema sul quale è necessario un confronto, non più rinviabile, tra società scientifiche, mondo accademico e istituzioni”. Così all’Adnkronos Salute Francesco Perrone, presidente nazionale di Aiom – Associazione italiana oncologia medica.
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