Continua il dibattito sul caso Cannes: sulla vicenda di “Sicily, Women and Cinema”, che dovrebbe pubblicizzare la Sicilia al festival cinematografico di Cannes, si apre una nuova inchiesta.
Dopo l’indagine avviata dalla Procura della Corte dei Conti, infatti, il caso potrebbe finire nel mirino della Procura della Repubblica di Palermo. Tuttavia, al momento non c’è un fascicolo aperto.
La Procura di Palermo intende approfondire l’assegnazione diretta della gestione dell’evento “Sicily, Women Cinema” alla società lussemburghese Absolute Blue. Un “affare” che avrebbe richiesto – da parte della Regione Siciliana – l’impiego di ben 3,7 milioni di euro, un procedimento non passato attraverso una gara. La magistratura potrebbe scegliere di procedere e verificare se vi siano gli estremi per il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (reato previsto dall’Art. 353 del Codice Penale).
La società Absolute Blue, diretta da Patrick Nassogne, aveva già curato l’evento nel 2022 ma con una spesa per la Regione Siciliana di “appena” 2,2 milioni di euro.
Il dibattito sul caso Cannes in Sicilia non si limita al possibile avvio di nuove inchieste. Codacons, infatti, è intervenuto e presentato un esposto-denuncia alla Procura di Palermo e all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) per chiedere immediatamente chiarezza sulla vicenda.
“Apprendiamo con favore l’apertura di un’inchiesta, ma non basta”, ha dichiarato il presidente di Codacons Sicilia, Giovanni Petrone. “I siciliani meritano accertamenti rigorosi in tutte le sedi”, ha detto in riferimento ai “costi esorbitanti” della manifestazione.
Il caso Cannes, finito al centro di un’inchiesta (e possibilmente di altre) fa discutere molto. Si tratta di cinema, un tema apparentemente poco importante per i siciliani. Eppure è di interesse regionale in quanto l’accaduto potrebbe generare non poche tensioni all’interno del neonato Governo Schifani.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è intervenuto immediatamente e inviato già negli scorsi giorni una lettera all’assessore al Turismo Francesco Scarpinato per chiedere chiarimenti e documentazione relativa. Il governatore, inoltre, ha espresso rammarico per la poca chiarezza relativa all’accaduto. In più, ha dichiarato: “Nel rispetto dell’autonomia assessoriale, avrei preferito avere una cognizione preventiva“.
Schifani ha poi sottolineato: “In tutta sincerità si tratta di un fatto che avrei preferito non fosse successo, i siciliani hanno problemi ben più gravi e stringenti rispetto alle polemiche e vogliono essere guidati da un Governo che affronti i problemi come ho cercato di fare io in questi primi due mesi, dando non solo sicurezza, ma evitando litigiosità”.
Se Schifani prende le distanze dall’accaduto, Manlio Messina propone una verità diversa. L’ex assessore al ramo, intervistato in esclusiva dal QdS, afferma che il denaro utilizzato per la manifestazione proverrebbe da fondi esterni. “Non solo i fondi destinati al festival di Cannes ma anche quello relativo alla promozione della Sicilia all’interno della trasmissione Ballando con le stelle in onda sulla rete nazionale. I fondi sono tutti europei non c’è un euro della Regione”, ha dichiarato.
L’assessore Scarpinato, al momento, si astiene dalle spiegazioni, chiarendo che parlerà alla stampa dopo un colloquio con Schifani sul caso Cannes al centro dell’inchiesta menzionata. Nel frattempo, soprattutto dalle opposizioni, arrivano numerose critiche e attacchi al Governo regionale, chiamato ad affrontare una vicenda turbolenta già a inizio anno.
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