Dopo lo scandalo "parentopoli" e i ricorsi, riparte il concorso al Cas

“Parentopoli” Cas, ripartono i concorsi ma il caso finisce sul tavolo della Commissione antimafia

“Parentopoli” Cas, ripartono i concorsi ma il caso finisce sul tavolo della Commissione antimafia

Hermes Carbone  |
sabato 23 Marzo 2024

I sindacati sono sul piede di guerra e chiedono alla Commissione antimafia di contestare la decisione del Cas di non impugnare la sentenza del Tar di Catania sulle selezioni.

Si sono svolte nella giornata di venerdì 22 a marzo a Messina le prove orali del concorso per l’assunzione della figura di istruttore amministrativo all’interno del Consorzio Autostrade siciliane (CAS).

Stiamo parlando degli esami che erano stati in precedenza bloccati a causa di presunti scandali derivanti da una “parentopoli” tra i candidati ammessi alle prove. Con il caso che adesso finisce sul tavolo della Commissione antimafia.

Dopo lo scandalo “parentopoli” e i ricorsi, riparte il concorso al Cas

Le procedure concorsuali erano state bandite nel maggio del 2021 e sospese dallo stesso Cas, che aveva deciso di revocare tutti i bandi in itinere in autotutela per via di una presunta “parentopoli” insistente tra coloro che erano stati ammessi alle prove. Una sentenza del Tribunale amministrativo di Catania ha però dato ragione al ricorso presentato da alcuni aspiranti istruttori che si erano visti bloccare le prove dopo il superamento degli esami scritti.

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La protesta dei sindacati

A protestare adesso è la Sla Cisal, che chiede l’annullamento delle procedure di assunzione e un nuovo concorso per “fermare una delle più gravi illegittimità e ingiustizie della storia dell’Ente”, hanno commentato i vertici sindacali.

In ballo ci sono numerosi posti di lavoro e la vita di chi, lontano dalla luce dei riflettori e dalle denunce che hanno avuto come oggetto del contendere questo concorso del Cas, ha superato gli esami brillantemente. “Dalle verifiche effettuate, nelle procedure concorsuali bandite dalla delibera del 25/05/2021, è emerso che tra le istanze dei candidati pervenute per i diversi profili, risultavano ammessi alle prove scritte 20 candidati che hanno contiguità parentale con il personale dipendente in servizio o in quiescenza dell’Ente, oltre a 2 candidati che risultavano essere all’epoca dei fatti dipendenti di aziende che attualmente operano in appalto con il Cas, in virtù dell’art. 24 del capitolato d’appalto”, spiega la Sla Cisal. Tra gli ammessi, poi, anche due candidati, che attualmente hanno un incarico di supporto al Rup per conto del Cas.

Rilevate le incongruenze, in autotutela era stato lo stesso Cas a decidere di revocare tutti i bandi in itinere, tranne quelli riguardanti le categorie speciali e gli esattori. Un passaggio nella direzione della trasparenza che si è però interrotto.

Il concorso Cas per istruttore amministrativo

Venerdì è stata infatti la volta delle prove orali del concorso per istruttore amministrativo, secondo quanto stabilito dal Tribunale amministrativo per il quale, in estrema sintesi, la presenza di parenti dei dipendenti nelle selezioni per nuove figure al Cas non corrisponde obbligatoriamente a un’irregolarità. Gli altri esami a seguire. Per una vicenda che i sindacati minacciano possa non finire qui.

Toccava infatti al Consorzio – e non al solo Consiglio di amministrazione che si era pronunciato per l’autotulela – stabilire le mosse successive per l’annullamento del concorso e il nuovo bando attraverso la pubblicazione di una delibera. Ma l’Ente ha deciso di accettare di buon grado la decisione del Tar, una mossa che di fatto rischierebbe di minare in modo pesante la credibilità del possibile risultato finale.

Interpellato a più ripresa sul tema proprio nella giornata di venerdì da parte dei microfoni del Quotidiano di Sicilia, il Consorzio per le Autostrade siciliane, attraverso il suo portavoce, ha però deciso di non rilasciare dichiarazioni nel merito.

A protestare, come detto, sono soprattutto i sindacati, con la Cisal che all’epoca dei fatti aveva già segnalato le anomalie concorsuali. Per chiedere massima trasparenza sui fatti occorsi e sulla regolarità del concorso, il sindacato ha adesso trasmesso tutti gli atti alla Commissione antimafia, invitandola a intervenire per contestare la decisione del Cas di non impugnare la sentenza del Tar di Catania.

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