Si difende la Società (guasto meccanico) accusata di non aver svolto le attività di scarico nella banchina Veniero nel porto di Termini, in conformità alle prescrizioni previste.
La società Portitalia è stata diffidata dal Suap (Sportello unico delle attività produttive) di Termini Imerese perché non avrebbe svolto le attività di scarico di petcoke nella banchina Veniero nel porto di Termini, in conformità alle prescrizioni previste nella determina dirigenziale n. 200 del 27 agosto 2020 e nella nota n. 0001640/12 del 17 febbraio 2012 dall’Autorità di Sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale.
Secondo quanto riportato nella diffida, a seguito della segnalazione dell’assessore alla portualità di Termini Imerese, Giuseppe Preti, è stata rilevata: “lunedì 8 febbraio dalle ore 16 l’assenza della spazzatrice prevista per ripulire la banchina nonché la sola collocazione di un telone posto tra il bordo della nave e la stessa banchina, assolutamente insufficiente al fine di evitare l’inquinamento delle acque marine. La Capitaneria di Porto ha sospeso le procedure fino all’arrivo della spazzatrice prevista. Mercoledì 10 febbraio dalle ore 8 l’attività di che trattasi si è svolta nonostante le condizioni meteo avverse, con vento costantemente al di sopra dei 15 km/h, come rilevato dall’attrezzatura anemometrica del vicino Vela Club di Termini Imerese“.
“Alle aziende che operano sul territorio cittadino chiediamo il rispetto delle leggi, soprattutto in materia di salute pubblica, nulla di più ma anche nulla di meno! – commenta con un post su Facebook l’assessore Preti – La città di Termini Imerese merita rispetto e lo esige.
Non negozieremo mai sulla salute dei nostri concittadini e siamo disposti a compiere gli atti necessari per difenderla. Ovviamente – conclude – continueremo a vigilare sul rispetto delle norme”.
“Sul rispetto delle regole ne ho fatto una ragione di vita. C’è la massima attenzione da parte nostra – dichiara Giuseppe Todaro, amministratore unico della società Portitalia srl – Sulla questione vento, questa mattina quando è venuta la capitaneria di porto ci ha trovato fermi. Per quanto riguarda l’argomento spazzatrice – ha aggiunto – abbiamo avuto un guasto meccanico, immediatamente ne abbiamo affittata una e contemporaneamente abbiamo sistemato la nostra. Ci teniamo al rispetto dell’ambiente e del lavoro. Abbiamo anche iniziato la differenziata e Termini e Palermo sono sono stati i primi porti in Italia”.
L’11 febbraio si è svolto anche un sit-in pacifico, organizzato dell’associazione L’Aquilone Legambiente di Termini Imerese. “Termini è una città molto ventosa. Oggi, nonostante il vento, sono avvenute lo stesso le operazioni di carico e scarico – commenta Giuseppe Purpi, volontario di Legambiente e presidente dell’associazione ambientalista L’Arca – Purtroppo si è creata molta polvere e questa si disperdeva nell’ambiente.
Il carico, secondo noi, è più polveroso rispetto al primo. Noi siamo sempre a supporto dell’amministrazione comunale, vogliamo difendere la nostra salute e l’ambiente. Sottolineo che la nave è attraccata accanto a un lungomare, luogo in cui i cittadini nel tempo libero passeggiano e praticano sport”.
Anche il consigliere di maggioranza del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Di Maio, era presente al sit-in: “È un nostro dovere vigilare – commenta – in quanto sentinelle di questa città, e constatare di persona quella che potenzialmente rappresenta una grave problematica per il territorio nel caso in cui non fosse realizzata secondo i crismi. Abbiamo potuto constatare tramite cittadini e associazioni che alcune delle prescrizioni quasi certamente siano state violate. Se si dovessero costatare violazioni di queste prescrizioni – conclude – una nuova diffida porterebbe alla revoca”.
“Come consigliere comunale ho sentito il dovere di venire a constatare di presenza lo stato dei luoghi dopo la giornata di ieri in cui hanno scaricato petcoke sulla banchina Veniero”, ricorda il consigliere di opposizione Licia Fullone, anche lei presente al sit-in. Un’attività assolutamente legittima, sottolinea, perché autorizzata, ma il problema che si pone è verificare se viene svolta nel rispetto di tutte le prescrizioni dovute.
“Problema che avevo già sollevato con una interrogazione, trattata in Consiglio comunale lo scorso 9 dicembre. In quella occasione – aggiunge – avevo già evidenziato che queste attività dovrebbero in ogni caso svolgersi in un’altra parte del Porto, lontano dalla spiaggetta e dalla passeggiata frequentata da molti sportivi e famiglie. Ho inoltre voluto raccogliere l’invito dell’associazione Legambiente a manifestare pacificamente, per tenere alto il livello di attenzione della cittadinanza verso le tematiche ambientali”.
Mario Catalano