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Caso Scieri, ex caporale arrestato dopo fuga: dovrà scontare una pena di 9 anni e 9 mesi

Caso Scieri, ex caporale arrestato dopo fuga: dovrà scontare una pena di 9 anni e 9 mesi

Nella serata di giovedì, i carabinieri della stazione di Castro Dei Volsci hanno dato così esecuzione ad un ordine di carcerazione, emesso dal Tribunale di Pisa, nei confronti di Luigi Zabara, 48 anni

Aveva fatto perdere le sue tracce dopo essersi allontanato da casa e dopo la condanna definitiva dalla corte di Cassazione a 9 anni e 9 mesi di reclusione per omicidio volontario in concorso dell’allievo paracadutista siracusano Emanuele Scieri avvenuto il 13 agosto del 1999 a Pisa alla base militare Gamerra della Brigata Folgore.

Nella serata di giovedì, i carabinieri della stazione di Castro Dei Volsci, piccolo centro in provincia di Frosinone, hanno dato così esecuzione ad un ordine di carcerazione, emesso dal Tribunale di Pisa, nei confronti di Luigi Zabara, 48 anni. I militari dell’Arma già nella mattinata, si erano messi alla ricerca dell’uomo che, in un primo momento, si era allontanato dalla sua abitazione e aveva fatto perdere le proprie tracce, tanto da indurre la moglie a denunciarne la scomparsa, temendo un suo gesto sconsiderato.

Una ipotetica conseguenza, questa, che sarebbe potuta derivare dalla rilevante pena che l’uomo deve scontare.
Successivamente, l’uomo è stato individuato nel centro di Castro dei Volsci ed è stato convinto dai militari a presentarsi nella Stazione locale, dove è stato tratto in arresto e condotto nel carcere di Frosinone.

Il caso Scieri, la ricostruzione

Il giovane militare fu trovato cadavere il 16 agosto 1999 ai piedi della torre di asciugatura dei paracadute, in una zona isolata della caserma “Gamerra” di Pisa. Secondo la ricostruzione fatta dalla procura di Pisa, Scieri fu vittima di un grave atto di nonnismo: era stato costretto ad arrampicarsi sulla torre 3 giorni prima, la sera del 13 agosto 1999, e da lì precipitò per alcuni metri procurandosi gravi lesioni alla testa in seguito alle percosse subite. 

Secondo i magistrati gli ex caporali durante la salita sulla scaletta d’acciaio lo avrebbero colpito ripetutamente alle mani anche con gli scarponi facendogli perdere la presa.

Scieri fu poi lasciato agonizzante a terra e il suo corpo fu scoperto solo nella giornata del 16 agosto ormai privo di vita. La frattura e i traumi successivi portarono alla sua morte dopo alcune ore di agonia, evento che – secondo le perizie mediche – avrebbe potuto essere evitato con un soccorso tempestivo. Una prima inchiesta della procura pisana si chiuse senza indagati, il successivo lavoro della commissione parlamentare e le nuove indagini disposte dalla procura hanno dato origine a un nuovo procedimento.

Il caso venne infatti riaperto nel 2017 dalla Procura di Pisa, che ha ripercorso episodi di nonnismo aggravato, durante i quali Scieri fu sottoposto a vessazioni da parte degli “anziani” in caserma, pur trovandosi formalmente in licenza. 

Le sentenze della Cassazione

La sentenza della Cassazione ratifica le pene inflitte lo scorso dicembre dalla Corte di Assise di appello di Firenze: 22 anni di reclusione per Panella, ridotti rispetto ai 26 anni in primo grado, e 9 anni, 9 mesi e 10 giorni per Zabara, rispetto ai 18 anni iniziali. Sono stati confermati anche i risarcimenti a favore delle parti civili.

L’accusa ha contestato l’omicidio volontario per la fuga e il comportamento dei caporali subito dopo l’incidente, dato che l’ipotesi di omicidio preterintenzionale era ormai prescritta dall’agosto 2017.