Continua a tenere banco il caso Visodent in Sicilia, nota catena di cliniche odontoiatriche sparse in giro per l’Isola e per l’Italia intera. Lo scorso maggio infatti, Federconsumatori Sicilia aveva lanciato l’allarme, ormai nell’aria da diverse settimane: centinaia di pazienti sono stati truffati dall’azienda che, a prezzi all’apparenza convenienti, attirava su di sé decine e decine di persone (anticipando i pagamenti in alcuni casi) per poi non rispettare gli impegni presi.
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“Sono letteralmente spariti nel nulla lasciando centinaia di persone con cure non terminate, nonostante i corposi anticipi già versati” – la denuncia di Federconsumatori, prima dell’apertura dell’inchiesta da parte della Procura di Catania. Questa dinamica raccontata dall’associazione, sintetizza proprio ciò che è successo a G.M., una 68enne residente nel catanese e tra le centinaia di persone truffate da Visodent negli ultimi mesi. Raggiunta dal Quotidiano di Sicilia, l’ex paziente di Visodent ha raccontato tutto ciò che è accaduto, sottolineando che – a distanza di 12 mesi dalla prima visita – “non è stato installato ancora alcun impianto nonostante la cifra già versata”.
Truffa Visodent, la testimonianza di una delle vittime
Con un vasto impianto ai denti da definire, la vicenda di G.M. (una donna di 68 anni del catanese) ha origine nel maggio del 2024. In cerca dell’offerta migliore per le proprie cure, la vittima racconta di aver scoperto di Visodent “attraverso una pubblicità su Facebook”. Contattata una tra le sedi di Catania, immediata la risposta da parte della clinica, quindi l’appuntamento: siamo ai primi di maggio del 2024.
“Alla prima visita, i medici hanno fatto una iniziale panoramica per poi presentarmi una proposta. Ci siamo messi d’accordo sulle cifre, ma sulla modalità di pagamento la clinica ha preferito un finanziamento tramite una nota banca del territorio e così è stato”. La cifra complessiva del finanziamento? “4.300 euro, tutti incassati al 20 di maggio”.
In questa fase però, il trattamento a cura di Visodent sembra procedere al meglio e tutto prosegue anche abbastanza velocemente. Dopo il pagamento infatti, ecco che arriva il momento “dell’estrazione dei denti, eseguito l’11 giugno del 2024”. Da quel momento in poi, G.M. resterà letteralmente senza denti per oltre 11 mesi, con un continuo procrastinare da parte della catena odontoiatrica per motivi spesso inspiegabili.
La lunga attesa e le tante impronte
“Trascorsi quattro mesi dall’estrazione, a inizio ottobre ho chiesto delle spiegazioni in clinica. A quel punto, loro hanno iniziato con le impronte. Ogni volta che andavo in sede, seppur senza denti, c’erano estrazioni da fare di qualunque tipo, anche sulla masticazione. Siamo arrivati così fino a Natale, periodo in cui mi è stato detto che per la mia protesi definitiva bisognava soltanto aspettare la fine delle feste”. – evidenzia la vittima.
Dunque, la signora G.M l’8 gennaio del 2025 si presenta nuovamente in sede, ma la reazione della clinica è sorprendente: ancora altre impronte, ritenute “necessarie” prima di applicare l’impianto già ampiamente saldato nei mesi precedenti. Conclusa questa ennesima visita, i sospetti iniziano a prendere forma.
La ristrutturazione prima, la mancanza di luce poi
Un pensiero che poi diventerà realtà pochi giorni dopo le ultime impronte, quando alla paziente arriva un messaggio da Visodent. “Mi è stato comunicato che lo studio di Catania di via Principessa Iolanda, quello in cui ero in cura, era in fase di ristrutturazione. Per questo motivo era stato chiuso e dovevo andare in un’altra sede, in via Gabriele D’Annunzio”.
Una volta arrivata lì accompagnata dal marito, ecco l’ennesima sorpresa. “Entro, ma la sede era inattiva. Mi è stato detto che mancava la luce ma che la protesi era arrivata, quindi dovevo soltanto attendere ancora qualche giorno”. Preso un nuovo appuntamento, l’ultima e incredibile sorpresa arriva ad aprile, quando la paziente si presenta nuovamente nella sede indicata per poter finalmente installare l’impianto tanto atteso. “Non appena entro, hanno fatto finta di non conoscermi. A loro non risultava della mia pratica” – spiega la vittima.
Il ricorso alla giustizia
A quel punto, la vicenda è passata in mano agli avvocati, con la donna che – in attesa del suo impianto da 4.300 euro totali (e regolarmente pagato attraverso un finanziamento) e del corso della giustizia – si è dovuta affidare ad altri dentisti per poter temporaneamente risolvere i propri problemi.
Il tutto, chiaramente, sborsando una cifra ulteriore rispetto a ciò che era già stato stanziato per la cura da Visodent. La paziente, così come altre centinaia di persone truffate dalla nota catena odontoiatrica, si è già rivolta anche ad alcune associazioni che si stanno occupando del caso, con la speranza di poter quantomeno bloccare parte del finanziamento in corso.

