La struttura nascente ospiterà una ottantina di stagionali. In futuro diventerà un ostello a pagamento anche a disposizione della Protezione Civile. Il comitato “novillaggio” pronto alla mobilitazione
Una vera casa per i braccianti
stagionali e gli extra comunitari a Cassibile, in provincia di Siracusa. Ieri,
è stata diffusa la notizia dell’apertura del villaggio da parte del sindaco
Francesco Italia e dell’assessore all’Inclusione, Rita Gentile.
Il progetto alloggiativo di
Cassibile ha trovato la sua approvazione all’interno di un bando pubblicato,
nell’ottobre 2020, dall’ufficio Pon Legalità del Ministero dell’interno,
che finanzia anche altri programmi (nella provincia di Siracusa) di contrasto
a forme di sfruttamento agricolo.
Una risposta concreta al problema
degli alloggi e della gestione degli stranieri irregolari che, ogni anno, vengono
a lavorare nelle aziende agricole del territorio aretuseo.
Il sito sorgerà in contrada
Palazzo e in un primo momento ospiterà un’ottantina di stagionali – come si
legge dalla nota congiunta del sindaco e dell’assessore. In futuro avrà le
caratteristiche di un vero e proprio “ostello” a pagamento dove i
braccianti stranieri potranno godere di tutti i necessari servizi. Inoltre, la
struttura sarà a disposizione della Protezione Civile in caso di eventi
emergenziali.
“Ancora pochi giorni e si
concluderà un’operazione senza precedenti in Sicilia, che, attraverso un nuovo
modello di gestione – dichiara il sindaco Italia e l’assessore Gentile -. Il
sito non sarà interamente a carico della collettività. Ai costi
contribuirà anche l’Ebat, l’ente bilaterale che raggruppa le tre principali
organizzazioni datoriali e i sindacati confederali di categoria, oppure
direttamente i lavoratori immigrati”.
“Il carattere della novità ha
influito, per forza di cose – aggiungono -, sull’iter amministrativo
ma le difficoltà sono state superate grazie alla stretta collaborazione fra
Prefettura, Comune e Regione, oltre che dall’azione di sollecitazione, di
pungolo e di accompagnamento di tante realtà da sempre attente alle difficili
condizioni abitative dei lavoratori immigrati stagionali”.
“Già dall’autunno del 2018
l’amministrazione comunale, attraverso gli assessori del tempo, aveva avviato
un dialogo con gli enti del terzo settore e col mondo sindacale e datoriale. Nel
2019 l’interlocuzione con la società civile portò all’individuazione di un
sito di proprietà comunale, e la fattiva collaborazione con la Prefettura
permise di disporre in comodato d’uso di 17 unità abitative e relativi servizi
da destinare all’ospitalità degli stagionali. A questa prima fase è poi seguito
un forte impegno di tanti affinché all’ideazione potesse seguire una concreta
ed operativa attuazione.
L’elaborazione di un progetto in
tempi brevi, grazie al lavoro dell’Ufficio tecnico comunale, e il dialogo
continuo con la Prefettura hanno permesso a quest’ultima, nel settembre 2020,
di accedere ad un primo finanziamento del ministero dell’Interno – Dipartimento
per le libertà civili e l’immigrazione – rendendo possibile, attraverso un
protocollo d’intesa con il Comune, la realizzazione di un luogo in cui dare un
alloggio degno di questo nome ai lavoratori stranieri.
L’inaugurazione del sito di
contrada Palazzo non è un punto di arrivo, e la collaborazione istituzionale
a tutti i livelli Stato, Regione, Comune ha tracciato una strada che è destinata
a essere seguita da altri.
Va sottolineato che il valore
aggiunto di questo lungo percorso si deve individuare nel coinvolgimento dei
cittadini di Cassibile – sottolineano il sindaco Italia e l’assessore Gentile-.
Ci riferiamo ai datori di lavoro, ai sindacati di categoria, alle forze
politiche del territorio e a tutte quelle associazioni di matrice sia religiosa
che laica che con forza hanno da sempre sollecitato un intervento istituzionale
risolutivo e stabile.
Questo è l’inizio di un processo
– concludono – che non potrà nel tempo avere un esito positivo se il dialogo
fra le parti non troverà una continuità orientata sia alla ricerca di forme
stabili di accoglienza diffusa che a forme di reperimento diretto della mano
d’opera agricola senza alcuna intermediazione da parte di fiduciari. Un
percorso che oggi appare tracciato a cui guardiamo con fiducia, di cui tutti
siamo responsabili, istituzioni e società civile”.
E a proposito di società
civile, oggi è arrivata la risposta del Comitato dei cittadini a Cassibile
e del suo portavoce Paolo Romano, che hanno firmato la petizione popolare
contro la costruzione del villaggio per i migranti e i braccianti stagionali.
“Si è passati dal centro per
immigrati stagionali, al villaggio, al barbecue per i cittadini residenti, al
centro di protezione civile in caso di calamità e dulcis in fundo all’ostello.
Siamo veramente alla follia e al ridicolo istituzionale – si legge da una nota
del comitato “no al villaggio” -. Il fatto è che tutte queste strutture non
possono essere ospitate in un’area che nel P.R.G. è ancora destinata a impianto
di depurazione, pertanto si sono costruite delle strutture dove, è evidente a
tutti, non potevano e non possono essere costruite.
Auspichiamo in un rapido
intervento delle autorità per bloccare questo scempio che marchia, in modo
indelebile, il territorio di Cassibile Fontane Bianche ed offende i cittadini
residenti e gli stessi extracomunitari.
Ribadiremo il nostro no al
villaggio e l’inutilità dello stesso – conclude Romano -, se non per lugubri
affari, che nulla ha a che vedere con l’accoglienza e l’integrazione”.
Il comitato tornerà a riunirsi
giovedì 22 Aprile, all’ordine del giorno l’organizzazione di nuove iniziative
di protesta, in vista dell’imminente apertura della nuova struttura.