Il TAR Sicilia-Palermo ha accolto un ricorso proposto da un tifoso annullando il Daspo irrogato dalla Questura di Trapani, in quanto sproporzionato. Nel 2023 al termine di un incontro calcistico presso lo stadio “G.Matragna” di Castellammare scoppiava una rissa tra i giocatori delle due squadre, cui si aggiungevano alcuni tifosi scesi in campo. A seguito della ricostruzione dei fatti il Questore di Trapani disponeva nei confronti del tifoso un Daspo per la durata di tre anni. Ritenendo tale provvedimento illegittimo il signor G.N., con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, proponeva un ricorso giurisdizionale innanzi al TAR-Palermo, chiedendone l’annullamento.
I legali censuravano il Daspo sotto diversi profili ed in particolare per violazione del principio di proporzionalità e del difetto di motivazione, in quanto la durata del divieto imposto, tre anni, non era sufficientemente motivata rispetto al minimo di un anno previsto dalla normativa di riferimento.
Il Tar contro il daspo al tifoso del Marsala: l’uomo può tornare allo stadio
In particolare, gli avvocati Rubino e Piazza rilevano che la Questura di Trapani aveva operato un richiamo generico alla gravità dell’episodio, senza però esplicitare alcun percorso comparativo tra il minimo legale e la durata prescelta, né aveva indicato fatti ulteriori (es. recidiva, pregressi specifici, particolari dinamiche di rischio, condotta successiva, concrete ricadute sull’ordine pubblico) idonei a giustificare lo scostamento dal minimo.
Il Tar, condividendo le difese dei legali, ha ritenuto che la motivazione resa dalla Questura risulta viziata per difetto di motivazione e violazione del principio di proporzionalità e, conseguentemente, ha annullato il Daspo in ordine alla quantificazione eccedente il minimo. Adesso il tifoso potrà ritornare negli stadi.
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