Castellammare, Covid e sommerso affossano il turismo - QdS

Castellammare, Covid e sommerso affossano il turismo

Castellammare, Covid e sommerso affossano il turismo

mercoledì 03 Novembre 2021

Un terzo di incassi in meno con la tassa di soggiorno nel 2020: tradotto in soldoni vuol dire ben 80mila euro in meno, soldi che non saranno reinvestiti. Si pagano le restrizioni e l’abusivismo

CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP) – Anche a Catellammare del Golfo il Covid mette in ginocchio il turismo.
Il primo immediato ed evidente impatto è stato quello sulla tassa di soggiorno, con un minor introito nel 2020 (ultimo anno certificato attraverso il rendiconto approvato dal Comune, ndr) di circa il 30 per cento.
Il Comune ha avuto modo di incassare 142.977 euro, stiamo parlano di quasi 80 mila euro in meno rispetto al 2019 (anno pre-covid) quando invece l’incasso fu di ben 220 mila euro.

Dunque per la prima volta da quando è stato istituita questa tassa a Castellammare del Golfo si registra una battuta di arresto con una diminuzione di introiti.
E non poteva essere altrimenti dal momento che lo scorso anno i furono ben tre mesi di totale lockdown in primavera, seguiti poi da una serie di restrizioni e paure fisiologiche che hanno spinto i turisti a spostarsi molto meno rispetto agli anni passati. Il trend degli incassi, come detto, era sempre salito.

Nel 2017, primo anno di istituzione della tariffazione, erano stati incassati 182 mila euro e nel 2018 si era arrivati a 3 mila euro in più, quindi nel 2019 il boom con 220 mila euro. Cifre comunque non da capogiro se si considera che parliamo di una città che ha subito un vero e proprio boom di arrivi e presenze negli ultimi anni, segno evidente che esiste anche un’importante ricettività.

L’impressione comunque è che, al di là delle oscillazioni di presenze e arrivi, nella cittadina marinara questi introiti restano comunque troppo bassi in relazione all’enorme offerta ricettiva che può essere reperita on line. I dubbi che ancora una volta vi sia in questo ambito un eccessivo sommerso restano più che giustificati.

Sono appena un centinaio le strutture ricettive censite che pagano regolarmente la tassa di soggiorno, un numero in tutta evidenza troppo basso per una città che ha sfondato oramai da tempo il muro delle 150 mila presenze.

La tassa di soggiorno prevede il pagamento per ogni giorno di pernottamento del singolo turista di una tariffa che varia da 50 centesimi a 2,50 euro da corrispondere nelle casse del Comune. È stata anche prevista l’istituzione di un tavolo tecnico permanente denominato ‘Osservatorio sul turismo locale’ che ha varie funzioni tra le quali la predisposizione di un piano annuale sull’utilizzo il 50% della tassa ed il monitoraggio delle evoluzioni e delle tendenze del mercato per la definizione di strategie di promozione del territorio e qualificazione dei servizi. L’idea è anche quella di far pervenire e raccogliere le istanze del settore turistico e che si occuperà anche della destinazione dei fondi recuperati dalla tassa di soggiorno:

“Un’occasione – hanno sempre sottolineato il sindaco Nicola Rizzo e la sua giunta – per trattare temi di attualità in ottica della stagione estiva, quali la nostra programmazione sulle ztl e pass, e la pianificazione dei bus navetta”.
Lo scorso anno il consiglio comunale ha modificato il regolamento attorno a questa imposta stabilendo anzitutto che deve essere corrisposta tutto l’anno e non come fatto sino ad oggi per soli 6 mesi. Inoltre a pagare già da un anno anche gli appartamenti ad uso turistico, le cosiddette locazioni brevi.

Infine è stato anche stabilito che il versamento della tassa di soggiorno da parte delle strutture ricettive deve essere mensile, decisione quest’ultima che aveva scatenato le vibrate proteste dell’associazione Albergatori Castellammare-Scopello.
Prima dell’attuale emergenza sanitaria l’amministrazione comunale stava lavorando per confrontarsi con le varie associazioni di categoria.

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