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VIDEO | Castello Utveggio, l’icona di Palermo torna fruibile. Schifani: “Una struttura per alta convegnistica internazionale”

In Sicilia sono molti gli edifici storici, di grande importanza storica ed architettonica o di grande prestigio, che nel corso dei decenni hanno conosciuto l’abbandono e talvolta il degrado. Molti di questi sono progetti di restituzione al territorio ancora in itinere. Il Castello Utveggio però è una storia a sé, come storia a sé risulta l’operazione navigata in porto dalla Regione Siciliana. Finito di costruire nel 1934 per volere del facoltoso imprenditore Michele Utveggio, che non ebbe modo di vedere il prestigioso hotel che aveva immaginato, il “Castello” rimase immagine iconica della città di Palermo sormontandola ed essendone affascinante dettaglio – visibile da ogni parte del capoluogo – anche per i turisti. Ma nel 2016 anche il Cerisdi, il Centro ricerche e studi direzionali cui la Regione aveva concesso sede dopo l’acquisizione a patrimonio pubblico regionale, lasciò il particolare edificio che rimase definitivamente chiuso ed inutilizzato. Un simbolo “vuoto” della città che oggi gli è stato finalmente restituito presentandone il completo restauro nel corso di una conferenza stampa presieduta con orgoglio dal presidente Renato Schifani.

Il presidente Schifani: “Una struttura per alta convegnistica internazionale”

“Credo che oggi sia, non dico una rinascita ma sicuramente un momento felice per la città di Palermo”, ha detto il presidente Schifani aggiungendo l’estensione regionale dell’importanza della restituzione alla fruizione del Castello Utveggio. “Ritengo che questa struttura possa e debba essere utilizzata per interventi di grandissima convegnistica internazionale a livello regionale”. Quanto reso nuovamente fruibile, con interventi importanti di riadattamento di alcuni saloni senza pregiudicarne lo stile liberty interno, ha buone carte in mano per raggiungere l’obiettivo auspicato dal presidente Schifani.

Il prestigioso palazzo delle conferenze che mancava

Tra gli interventi realizzati all’interno del Castello c’è una sala conferenza di ultima generazione da 160 posti posta al piano terra, una da 64 posti al primo piano, una grande sala riunioni con tavolo da 23 posti ed una sala stampa da 23 posti dedicata ai giornalisti che vorranno seguire grandi eventi mediante da ambiente dedicato con schermo gigante e poltrone con piano estraibile per il notebook o il blocco appunti. La posizione, la vista super panoramica, il numero delle camere di cui la struttura dispone, insieme alle sale conferenze ed alla tecnologia di cui sono state dotate, rendono adesso il Castello Utveggio uno dei centri congressi più prestigiosi d’Italia. Quindi, considerando l’apprezzamento europeo per le meraviglie del bel Paese, anche uno dei potenziali centri congressi più apprezzabili d’Europa.

Il ricordo di Wojtyła

Tra le camere e le suite del Castello Utveggio una è stata consegnata alla storia. Si tratta della suite in cui ha soggiornato papa Giovanni Paolo II nel 1995. La camera che ospitò Carol Wojtyla è stata restaurata e chiusa, con un’ampia parete a vetro che ne consente la visione senza entrarvi. Un momento di storia per Palermo, che si unisce alla storia della città ed a quella cui il Castello, appollaiato sul promontorio del Monte Pellegrino, ha assistito dal 1934 ad oggi. Fasti e storia che adesso vengono restituiti anche in termini di visite che la Regione ha previsto ancora prima della riapertura.

La riapertura alla città

Le scuole che ne fanno richiesta, i gruppi di visitatori, tutti potranno finalmente visitare l’ex Grand Hotel a forma di castello che domina la città. Venerdì, sabato e domenica il Castello Utveggio potrà essere visitato, con accesso gratuito ma solo su prenotazione. Nell’operazione è stata coinvolta Amat, l’azienda municipalizzata per il trasporto pubblico urbano di Palermo che ha messo a disposizione un bus elettrico da 32 posti. Per ragioni logistiche il Castello non può essere raggiunto da traffico di auto, e sarà quindi disponibile dalle pendici di Monte Pellegrino una navetta che condurrà i visitatori a destinazione. Sul sito della Regione è già operativa l’area per le informazioni da cui poter prenotare le visite.

Le sfuriate di Schifani

“Io non posso sottrarmi da un ringraziamento particolare che voglio fare qui pubblicamente all’architetto Di Chiara, che è il responsabile del nostro Dipartimento cerimoniale ed anche gestione dei beni presidenziali, che ha svolto un lavoro intenso, a volte immane, a volte prendendosi qualche sfuriata affettuosa; perché poi io sono il tipo che magari mi arrabbio però non porto rancore”. Descrive così, il presidente della Regione, il lavoro svolto da Francesco Di Chiara cui la Presidenza ha affidato la supervisione di tutta l’operazione, che era stata iniziata durante il precedente governo ma che è stata portata avanti senza previsione di sosta dall’attuale Presidenza. E Renato Schifani lo fa anche con una sottile autoironia, che in qualche modo richiama alcune affermazioni, pubblicate dagli organi di stampa anche nei giorni scorsi, in merito al suo profilo caratteriale. Dietro le sfuriate però c’erano anche gli impegni assunti dal presidente, pubblicamente, e che non avrebbe certo gradito di non poter onorare. Il 9 ottobre Renato Schifani aveva annunciato: “Entro l’anno restituiremo Castello Utveggio alla città; ospiterà eventi internazionali d’eccellenza”. Così doveva essere.

Un accenno alla mozione di sfiducia di martedì

“Sicuramente come tutti abbiamo pregi e difetti, e ho anche il difetto ogni tanto di arrabbiarmi – dice divagando un po’ il presidente Schifani – ma lo faccio quando vedo che qualcosa non funziona però poi non porto rancore, nel senso che ritorno a lavorare con i miei collaboratori. Perché la vita quotidiana del presidente della Regione non è una vita semplice, non è una vita facile, non è una vita in discesa. È una vita tutta in salita. Ci soffermeremo su questo poi, martedì, quando parleremo in aula. Non voglio anticipare. Ma questo è il senso di quello che dirò e di quello che vi affido ad oggi”. Il riferimento agli attacchi, esterni ed interni alla maggioranza, è chiaro da parte del presidente della Regione che anticipa così qualcosa di ciò che potrà essere il suo intervento all’Ars martedì 2 dicembre, quando risponderà a Sala d’Ercole in merito alla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione.

La gestione del prestigioso centro convegni Castello Utveggio

Il castello usufruirà di personale Sas per alcune funzioni sul fronte delle visite in apertura al pubblico, ma la Regione pensa ad un partenariato pubblico-privato per la gestione del centro convegni. Un’operazione in itinere, sulla quale però Renato Schifani ha ancora idee da mettere in pratica. “Mi viene un’idea, di poter realizzare gratuitamente alcune iniziative filantropiche e sociali, offrendo anche eventualmente un rinfresco ed altro per l’accoglienza a carico della Regione utilizzando quelle somme, quindi un circuito virtuoso ma mai speculativo”. Le “somme” di cui parla Renato Schifani sono quelle che incasserà Castello Utveggio dai convegni internazionali che ospiterà previo pagamento per il noleggio della struttura ma soprattutto previo approvazione della Regione Siciliana. Non basterà pagare per poter avere il prestigio di Castello Utveggio per un convegno, ma bisognerà superare la valutazione del proprietario che ha già annunciato non verrà concesso a cerimonie nuziali o altro genere di festeggiamenti.

Per il bando sul partner privato c’é tempo

“Stiamo lavorando per predisporre un bando”, spiega il responsabile del dipartimento cerimoniale della Presidenza della Regione che ha seguito l’iter della riconsegna di Castello Utveggio alla fruizione. “Abbiamo del resto sei mesi di tempo – prosegue Francesco Di Chiara – perché questa fase sperimentale per ora l’abbiamo calendarizzata in sei mesi, in questo frattempo stiamo preparando un bando, cercando di farlo il meglio possibile senza dimenticare nulla”. Sarà quindi una gara, come ha spiegato il delegato di Schifani all’operazione Utveggio, per reperire il partner privato che si occuperà di fatto della gestione dei convegni per la logistica, il service, il ricevimento e tutti gli aspetti da curare al meglio per l’alto livello di convegni chiesto da Schifani e che la Regione chiaramente non potrà fornire in maniera diretta. Non è ancora definita la formula del partenariato, ma dovrà certo essere appetibile per l’impresa privata che pure dovrà avere un altrettanto alto profilo. Su questo aspetto la Regione dovrà cercare di superare l’impasse con cui si è già scontrata sugli avvisi di manifestazioni di interesse per le terme che in Sicilia ancora oggi rimangono chiuse, inclusa quella all’interno del prestigioso ex hotel di Termini Imerese.

La struttura consegnata all’auspicato utilizzo L’interno di Castello Utveggio è tornato magnifico ed essenziale come fu l’alta hotellerie otto-novecentesca della Belle Époque frequentata da aristocrazia e borghesia. Intorno però c’é il moderno impiego di tecnologia che va dalle regie per le sale conferenze alla capillare videosorveglianza, e poi impianti fotovoltaici per 20 Kw di produzione energia elettrica con accumulatori per 40 Kw, la sostituzione di tutti gli infissi esterni per il taglio termico con vetrocamera, una speciale cappottatura termica per la parte muraria che non ha variato l’originale aspetto esterno della struttura. Anche le cucine sono state naturalmente recuperate e rese efficienti con la sostituzione di tutta l’attrezzatura. Infine, a dare particolare orgoglio al progettista architetto Francesco Di Chiara è il doppio ascensore che l’intervento è riuscito ad innestare senza pregiudicare il fattore estetico e che permette di raggiungere direttamente il terrazzo di Castello Utveggio. La struttura sorge su Monte Pellegrino a 346 metri di altitudine, e quattro piani più su, la vista su Palermo è unica. Tanto straordinaria che lo stesso Renato Schifani ha accompagnato i presenti ed i giornalisti a vedere con i propri occhi.

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