Casteltermini, la Festa di Santa Croce tra le Eredità immateriali siciliane - QdS

Casteltermini, la Festa di Santa Croce tra le Eredità immateriali siciliane

Casteltermini, la Festa di Santa Croce tra le Eredità immateriali siciliane

martedì 07 Giugno 2022

La Soprintendenza di Agrigento ha iscritto la Sagra del Tataratà nel registro dedicato. Il risultato di un lungo lavoro di ricerca effettuato dal Comune e dagli studiosi locali

CASTELTERMINI (AG) – Su proposta dell’Amministrazione comunale retta dal sindaco Gioacchino Nicastro risalente al luglio del 2021, passato il vaglio della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Agrigento, la storica Festa di Santa Croce-Sagra del Tataratà è stata iscritta ufficialmente nel registro delle Eredità immateriali della Regione Siciliana. La commissione nominata dall’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, ha infatti inserito le celebrazioni all’interno del “Libro delle celebrazioni, feste e pratiche rituali”.

Un riconoscimento di portata storica per la Festa di Santa Croce

“Viene così a concretizzarsi – ha commentato il sindaco Nicastro – un lavoro cavilloso e certosino, frutto di tanto studio e di svariate ricerche portate avanti negli anni da tanti nostri illustri compaesani. Il materiale così raccolto ha consentito all’assessorato alla Cultura del Comune di Casteltermini di presentare agli Enti competenti la documentazione necessaria affinché la Festa venisse annoverata fra i Beni e le Eredità immateriali della Sicilia. Un riconoscimento di portata storica, che viene a coincidere proprio con i ferventi preparativi della nostra amata Festa”.

L’Amministrazione Nicastro ha pertanto voluto ringraziare tutti coloro i quali si sono prodigati affinché la Festa di Santa Croce-Sagra del Tataratà fosse finalmente riconosciuta e valorizzata per la sua rilevanza storica, religiosa e folkloristica.

“Un enorme patrimonio storico-culturale – ha concluso il primo cittadino – che rende fiera e orgogliosa tutta la comunità di Casteltermini. Portiamo avanti le nostre emozioni, i nostri saperi e il nostro amore per la Festa, affidiamo ai giovani una grande eredità, sperando che sappiano apprezzare e godere al massimo delle nostre ataviche tradizioni”.

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