Diga Trinità, serve acqua ma è emergenza sicurezza - QdS

Diga Trinità, serve acqua ma è emergenza sicurezza

Vito Manca

Diga Trinità, serve acqua ma è emergenza sicurezza

mercoledì 22 Marzo 2023

Campagna irrigua a rischio, si punta alla istituzione di una cabina di regia regionale per trovare una soluzione: l’obiettivo è portare la capacità da 2,5 a 4 milioni di metri cubi

CASTELEVETRANO (TP) – I numeri parlano chiaro e raccontano una storia siciliana. I numeri sono quelli della Diga Trinità. L’impianto si trova a Castelvetrano ed è a disposizione della campagna irrigua dei Comuni di Campobello di Mazara, della stessa Castelvetrano ed in parte di Marsala e Salemi. Campagna irrigua che è alle porte e che deve fare i conti con il rischio siccità, ormai un avversario acerrimo del settore agricolo.

La Diga ha un limite autorizzato per l’accumulo d’acqua di 62 metri sul livello del mare, ma potrebbe arrivare fino a 68. Andando al sodo: al momento può contenere 2,5 milioni di metri cubi d’acqua rispetto ai 18 della sua capacità massima. Altro dato: il fabbisogno per il territorio a valle della Diga è di 6 milioni di metri cubi. Di conseguenza, la matematica non è un’opinione, mancano all’appello 3,5 milioni di metri cubi che metterebbero al riparo le campagne in questione dalla mancanza d’acqua. Dove sta il problema? Nella sicurezza della Diga. Le organizzazioni di categoria hanno lanciato l’allarme da tempo. Bisogna fare presto per trovare una soluzione. Gli enti che devono trovarla sono il Dipartimento regionale delle Acque, l’Assessorato all’Agricoltura, il Consorzio di bonifica Sicilia Occidentale, l’Autorità di Bacino e la Protezione Civile. Un dedalo di competenze che ha finora definito una condizione di “stop and go”.

Una riunione in Prefettura, l’audizione in terza Commissione all’Ars ed una strategia d’intervento per superare l’emergenza circoscritta in tre fasi: verifica statica, piano di protezione civile e piano di laminazione per consentire il maggior invaso nel minor tempo possibile, con l’obiettivo di portare l’acqua da 2,5 ad almeno 4 milioni di metri cubi. Un confronto tra enti competenti che ha incrociato la politica. Da qui, dopo i lavori in terza Commissione, la proposta della deputata regionale M5s Cristina Ciminnisi, che ha provato a fare il punto e soprattutto ha espresso “preoccupazione per la mancanza di tempi certi nel definire la campagna irrigua che dovrebbe essere assicurata con l’acqua della Diga Trinità”. Incertezza che vorrebbe superare istituendo “una cabina di regia regionale che riunisca tutti gli enti perché si coordinino sugli interventi da realizzare per ottenere un maggiore invaso prima possibile”. La deputata pentastellata ha anche provato ad andare oltre l’emergenza: “è necessario che il governo regionale ci dica chiaramente cosa intende fare, nel lungo periodo, per riportare l’invaso ad un livello di operatività normale e quali opere idrauliche intende programmare per dare al comparto agricolo una soluzione strutturale. In alternativa, nel medio periodo, si valutino progetti d’interconnessione con altri invasi, come la Diga Garcia. In questa direzione m’impegno a rappresentare l’urgenza del caso ai vertici di governo regionale perché si acceleri la realizzazione di questa infrastruttura, puntando poi ad assicurare, finalmente, una soluzione non emergenziale”.

C’è dunque da superare il rischio di un rimbalzo delle competenze e la necessità di andare oltre lo schema delle responsabilità. Il dibattito politico scorre anche sul binario delle dinamiche di maggioranza e di minoranza. L’azione incalzante della deputata grillina, all’opposizione all’Ars, viene “calmierata” dalla presa di posizione dell’onorevole di Fratelli d’Italia Nicola Catania, rappresentante della coalizione che sostiene il Presidente Renato Schifani e sindaco di un Comune, quello di Partanna, che è vicino all’area di emergenza per la campagna irrigua. L’esponente di FdI ha seguito la riunione in Prefettura ed ha chiesto l’audizione in Commissione.

Audizione che ha fatto allarmare la collega Ciminnisi ma che anche messo alcuni paletti. “È in corso – ha sottolineato Catania – la consegna dei lavori per un primo intervento straordinario sul fiume Delia, a valle della Diga Trinità di Castelvetrano, che consentirà di ripulire l’alveo fluviale. I lavori sul fiume che sfocia a Mazara del Vallo e che viene alimentato dalle acque della Diga Trinità sono in corso di affidamento da parte del Dipartimento regionale di Protezione civile per un importo di 762.963,34 euro e permetteranno di liberare il letto del fiume da detriti e vegetazione, intervento che mira alla messa in sicurezza nel caso di eventi meteo straordinari”.

Anche Catania ritiene utile una cabina di regia per dare il via libera “ad un piano d’emergenza che possa evitare di sversare l’acqua in mare, in particolare in un momento così critico per le poche piogge”. Alle organizzazioni agricole non resta che l’attesa. “Noi – ha rimarcato il Presidente CIA Sicilia Occidentale Camillo Pugliesi – continuiamo a chiedere che venga comunque trovata una soluzione e che venga istituita al più presto una cabina di regia tra i dipartimenti regionali, compresa la Protezione civile, per poter accelerare sui tempi di realizzazione di quelle che potranno essere le soluzioni da mettere in campo per garantire la produttività di un territorio letteralmente assetato d’acqua da sempre. Chiediamo soluzioni urgenti e tempi certi che permettano di programmare nei tempi giusti e soprattutto di salvaguardare le colture e i raccolti della prossima estate”.

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