Castroreale torna borgo della cultura - QdS

Castroreale torna borgo della cultura

Luca Basilio Bucca

Castroreale torna borgo della cultura

martedì 03 Agosto 2021


Dopo mesi di buio si prova a ripartire da eventi e festival. L’assessore Sclafani al QdS: “La pandemia ci ha indotti a riflettere sul tipo di turismo che vogliamo. Il Recovery è un’occasione da non perdere”

CASTROREALE (ME) – Era il 2018 quando Castroreale si classificava secondo nella competizione I borghi più belli d’Italia, rilanciando così la propria immagine e incrementando il numero di visitatori.

Il ritorno positivo dal punto di vista turistico si inseriva in un contesto già ricco di iniziative culturali: tradizioni e riti religiosi, manifestazioni artistiche, musicali e letterarie, escursioni e visite guidate. Poi la crisi sanitaria determinata dalla pandemia da Covid-19 ha costretto a sospendere tutto.

Adesso si sta provando a ripartire con la programmazione di numerosi eventi, tutti di livello, come ad esempio la seconda edizione del Castroreale Mystery Festival, dedicata ai romanzi gialli e tenutasi a inizio luglio, e il Castroreale jazz, giunto quest’anno alla ventunesima edizione. La pandemia però non è stata solo un impedimento, ma anche un’occasione di riflessione.

Ci ha spiegato perché Mariella Sclafani, assessore alla Cultura: “La pandemia ci ha indotto a riflettere sul tipo di turismo che vogliamo e sul legame che si deve instaurare tra eventi culturali e turismo. Nel 2018, quando Castroreale ha conquistato il secondo posto nel concorso I borghi più belli d’Italia, il nostro Paese è diventato meta di innumerevoli visitatori, arrivavano pullman di persone che volevano visitare il Borgo. Siamo stati molto contenti naturalmente, ma ci siamo anche resi conto che non era questo il tipo di turismo che meglio si adatta alla vocazione di Castroreale, che è un posto piccolo e che non offre tantissimo dal punto di vista di attività commerciali o artigianali, non ancora organizzate per rispondere alle richieste di questi visitatori. Quindi abbiamo capito che per le caratteristiche del luogo e per le sue problematiche abbiamo bisogno di un tipo di turismo diverso che punti innanzitutto a far rimanere le persone almeno per una o due notti e ci siamo orientati verso delle attività che si articolano in due o tre giorni. Questo innesca immediatamente un processo economico virtuoso e le attività di ristorazione e ricettive fruiscono di una ricaduta positiva”.

“L’obiettivo adesso – prosegue ancora l’assessore alla cultura – è quello di continuare, innescando un processo virtuoso che guardi lontano, nel senso che è diverso avere qui persone che si fermano per un paio di giorni invece di visitatori che stanno due o tre ore e vanno via, quindi vorremmo attirare, attivando una serie di servizi, delle coppie giovani con bambini, che possano fermarsi più a lungo e godere di ciò che il borgo offre. Ci rendiamo conto che non è facile raggiungere immediatamente risultati però pensiamo che muoverci in questa direzione possa imprimere effettivamente una svolta alla vita del borgo, modificare l’aspetto economico a attivare una rigenerazione urbana di quartieri che sono un po’ emarginati e dove invece ci sarebbe la possibilità di avere una maggiore ricettività”.

“La sfida – ha concluso Sclafani – è importante ma speriamo di continuare in questa direzione, soprattutto in questo momento in cui la possibilità di accedere ai fondi del Recovery Fund è un’occasione da non perdere”.

Sulla stessa lunghezza d’onda si trova anche Giuseppe Mandanici, presidente del Consiglio comunale, che pone l’attenzione sull’aspetto dell’iniziativa privata, sottolineando la necessità che “accanto ad investimenti pubblici volti a favorire sia una rigenerazione culturale sia una rigenerazione urbana, così da rendere nuovamente attrattiva la piccola città storica di Castroreale, sono necessari soprattutto investimenti privati, che si devono muovere nel solco della ricettività e dell’accoglienza turistica in generale”.

“Accanto agli investitori locali – ha aggiunto Mandanici – è fondamentale che Castroreale possa tornare ad essere attrattiva anche per gli investitori esterni provenienti, magari, dalle città vicine, è necessario, quindi, innescare un circuito virtuoso che si fondi principalmente su un attaccamento particolare dei cittadini dell’hinterland barcellonese al loro centro storico originario”.

Luca Basilio Bucca

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