Zurich e Zurich Connect quest’anno hanno deciso di agire intercettando, sui social media, il cosiddetto cat-calling (apprezzamenti non richiesti di cattivo gusto che sfociano nel sessismo). L’84% delle donne è vittima del cat-calling: una molestia verbale che dalla strada è approdata online. Le due Compagnie hanno risposto, da account creati ad hoc, ai commenti sessisti degli utenti sui profili social di donne, invitando gli autori del cat-calling a cliccare su un link “esca”. Gli aggressori verbali sono atterrati su un sito informativo sul cat-calling e sulle leggi contro questa molestia esistenti già in altri Paesi: centinaia di commenti sono stati rimossi spontaneamente dagli stessi utenti.
Per far sì che il cat-calling venga considerato un reato anche in Italia (lo è già in Francia, Portogallo, Belgio, Finlandia), Zurich e Zurich Connect promuovono la petizione online lanciata da WannaBeSafeItalia.
“Zurich agisce da anni contro la violenza sulle donne promuovendo anche al suo interno iniziative di sensibilizzazione e sostegno – sottolinea Federica Troya, Head of HR and Services di Zurich Italia -. Da 4 anni aderiamo al Progetto Libellula, un network di aziende unite contro la violenza sulle donne e la discriminazione di genere. Inoltre, abbiamo attivato internamente un numero verde dedicato al supporto psicologico per le donne vittime di violenza”.
Anche nel 2019 Zurich Italia, con la campagna #TheWomensProtection, si è attivata sui social con il contributo diretto dei dipendenti. Attraverso segnalazioni contro commenti violenti nei confronti delle donne sono stati rimossi migliaia di commenti sessisti online. La Compagnia è stata premiata in ben due categorie dell’ADCI Awards, il premio italiano più importante per la comunicazione.
(ITALPRESS).