Le imprese come centro propulsore del benessere, come laboratorio di energie per il territorio. Rovesciare gli stereotipi sulla Sicilia, dove sembrerebbe impossibile fare impresa, puntando sulle uniche caratteristiche del territorio e sulla voglia di una generazione di prendere in mano il proprio futuro a partire da ciò che la Sicilia offre.
Sono questi i propositi emersi dall’incontro “Catania 2030 e oltre. Prospettive e futuro”, organizzato dalle sezioni catanesi di Confindustria e Ance – corpo intermedio tra imprese e istituzioni -, insieme al Gruppo Pelligra, nella cornice giarrese di Radicepura. Proprio l’esperienza del gruppo siculo-australiano rappresenta un modello per l’imprenditorialità siciliana: come è risorto il calcio a Catania grazie alla lungimiranza di Rosario Pelligra, anche il territorio catanese potrà risollevarsi grazie alla visione delle imprese locali.
Imprese locali che avranno nel Gruppo Pelligra un nuovo alleato, dato che il patron del Catania FC ha deciso di entrare nella sezione etnea di Confindustria, primo passo per un concreto piano di sviluppo per il territorio. Sarà la Perla Jonica il punto di partenza siciliano del Pelligra costruttore. L’accordo non è ancora ufficiale, ma il sorriso compiaciuto dell’imprenditore alla domanda sullo stato della trattativa conferma le intenzioni. Pronto, inoltre, anche l’assalto da parte del gruppo all’ex Blutec di Termini Imerese.
Angelo Di Martino, presidente degli industriali catanesi, non ha nascosto al Quotidiano di Sicilia la soddisfazione per il nuovo ingresso: “Si tratta di un socio importante, che viene dall’Australia per investire a Catania. Ancora non sappiamo dove e come investirà, però sappiamo che oltre al calcio deve fare altri investimenti, e credo che questi investimenti porteranno alle nostre imprese un qualcosa di positivo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giovanni Caniglia, amministratore delegato del Gruppo Pelligra in Italia, che così si è espresso ai microfoni del QdS: “Il presidente (Pelligra, ndr) si vuole inserire nell’ambiente imprenditoriale di Catania. Lui è uno solo, ma vuole fare networking, far parte di una comunità, perché insieme possiamo avere risultati. Ognuno ha le sue competenze, perciò vuole cominciare a discutere. E un modo per dire ‘io sono qui con voi, faccio parte di voi e voglio collaborare con voi’. Stiamo valutando dei progetti, speriamo nei prossimi mesi di portarli a galla. Il gruppo non ha solo intenzioni ma vuole investire nei vari settori: industria, alberghi, manufatturiero. Siamo ancora ai primi passi”.
Per Rosario Fresta, presidente Ance Catania, quello cominciato con il magnate siculo-australiano è “un dialogo più che costruttivo, un momento di scambio nato con l’obiettivo di immaginare insieme una città contemporanea, riqualificata, una nuova metropoli a misura europea”.
In questo contesto, dove l’obiettivo del 2030 sembrerebbe portare con sé nuove speranze e nuove energie, uno spazio fondamentale è rivolto alle giovani generazioni. A confermarlo al QdS è Antonio Perdichizzi, presidente Junior Achievement Italia. Nel 2024, infatti, il capoluogo etneo ospiterà il GEN-E, il più grande evento sull’imprenditorialità giovanile in Europa. Ma cosa può significare per la città dell’elefante? “Vuol dire avere una città attrattiva, inclusiva e generosa, che non ha paura di mostrarsi per quello che è. All’avanguardia e innovativa. Nel luglio del prossimo anno ospiteremo 1.000 studenti da 43 Paesi diversi per il GEN-E. Siamo orgogliosi perché crediamo che questo non sia un punto di arrivo ma un punto di partenza”.
Ha preso parte alla discussione anche Alessandro Di Graziano, commissario ZES Sicilia Orientale, secondo cui “la continua interazione con gli attori istituzionali sta consentendo alla ZES di aumentare la propria visibilità presso la platea degli imprenditori e di costruire delle collaborazioni in grado di attrarre investitori nazionali ed esteri verso le aree ZES”.
Se l’imprenditorialità si è detta pronta ad accettare la sfida del futuro, anche la classe dirigente ha risposto “presente”. Il sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha ammesso di voler diventare “il sindaco più odiato dai catanesi” a causa dei disagi stradali che potrebbero creare i progetti infrastrutturali in programma. “Invertire la visione attuale di Catania verso una narrazione positiva e concreta: è questo il mio impegno da sindaco di una città che si conferma sempre più il maggior polo attrattore di investimenti, soprattutto in alta tecnologia”.
Hanno preso parte all’incontro, in rappresentanza della Regione Siciliana, anche il vicepresidente Luca Sammartino e l’assessore all’Economia Marco Falcone. Entrambi, intervistati dal QdS, hanno portato il punto di vista di un’istituzione che vede nell’impresa una concreta occasione di sviluppo. Secondo Sammartino, “la Regione affianca e supporta le associazioni di categoria e tutti gli imprenditori che vogliono portare avanti lo sviluppo del territorio. Lo fa attraverso i piani di investimento e i fondi regionali ed extraregionali. Il confronto odierno è la testimonianza di come il mondo imprenditoriale abbia la voglia di continuare a investire e di saper attrarre nuovi investimenti”. Per Falcone, invece, “le prospettive possono essere tantissime, a partire dall’industria manufatturiera, per continuare con altri tipi di industrie, come quelle dell’innovazione tecnologica”.
L’incontro non è stato solamente un momento di riflessione per la programmazione, ma ha accolto anche un breve confronto tra chi impresa la sta già facendo, con ottimi risultati per il territorio. A spiccare, naturalmente, è Pelligra, presidente del Catania FC e chairman della multinazionale Pelligra Build Pty Ltd. Presente anche il padrone di casa Mario Faro, CEO di Radicepura, Cristina Busi Ferruzzi, presidente Sibeg, Lucio Colombo, direttore generale STMicroelectronics Italia, Miriam Pace, direttore generale Plastica Alfa, e Gaetano Vecchio, direttore generale, Cosedil Spa.