CATANIA – Dopo le due della scorsa settimana, altre cinque gare d’appalto per la riqualificazione della zona industriale di Catania sono state aggiudicate. Si completa così la fase di selezione delle aziende a cui il Comune affiderà il rifacimento di strade e marciapiedi che in molti punti versano in condizioni ben lontane dall’adeguatezza, specialmente se si considera che si tratta di arterie dove giornalmente viaggiano centinaia di tir.
Zona industriale di Catania, mancata la manutenzione ordinaria e straordinaria
“La zona Industriale di Catania si estende su una superficie di 1.900 ettari e gioca un ruolo cruciale nell’economia regionale. I dati economici del 2023 sono impressionanti – si legge nella relazione generale di uno dei progetti per cui è stata indetta la gara d’appalto –. L’area contribuisce al 20 per cento del Pil regionale, con un notevole incremento del 5 per cento rispetto al 2020. Ospita 400 imprese attive che danno lavoro diretto a circa 12mila persone. Questi numeri sottolineano l’importanza strategica della zona per l’economia siciliana. Tuttavia – continua la relazione – nonostante il suo peso economico, la zona affronta numerose sfide infrastrutturali e ambientali. La rete stradale interna, che si estende per circa 20 chilometri, versa in uno stato di deterioramento diffuso dovuto principalmente alla mancata manutenzione ordinaria e straordinaria nel corso degli anni”.
Le gare sono state espletate con il criterio del prezzo più basso. Si tratta in tutti i casi di appalti a misura e non a corpo. “Nell’appalto a corpo – viene spiegato nella relazione – il corrispettivo consiste in una somma determinata, fissa ed invariabile riferita globalmente all’opera nel suo complesso ovvero alle categorie componenti. Nell’appalto a misura, invece, il corrispettivo consiste nell’individuazione di un prezzo per ogni unità di misura di lavorazione o di opera finita, da applicare alle quantità eseguite di lavorazione o di opera. Pertanto, l’importo di un appalto a misura risulta variabile”.
La somma orientativamente prevista per ognuno delle cinque aree al centro delle gare era superiore ai cinque milioni di euro, ma comunque sempre inferiore alla soglia comunitaria di 5,4 milioni, al di sotto della quale il codice dei contratti consente di optare per procedure a inviti. Tuttavia, il Comune ha optato per l’indizione di gare aperte, dando la possibilità a tute le ditte in possesso dei requisiti per l’esecuzione dei lavori di presentare le offerte. Una scelta che da una parte ha garantito la rosa dei concorrenti, dall’altro non ha inciso sulle tempistiche di aggiudicazione: dovendo, infatti, soltanto calcolare artimeticamente la percentuale di aggiudicazione alla commissione giudicatrice sono bastate un paio di sedute per determinare i vincitori.
Come verrà riqualificata l’area del blocco Pantano
Nel primo caso, la gara per la riqualificazione dell’assetto viario del blocco Pantano e dell’area a esso interna è andato alla Beton Mix srl di Licata. L’impresa, di proprietà di Sonia Carità e Paolo Urso, ha avuto la meglio sugli 247 partecipanti proponendo un ribasso del 32,24 per cento per un importo contrattuale di 3.577.654,11 euro. Beton Mix ha presentato l’offerta in avvalimento con la Serena Costruzioni Generali srl, azienda di Nusco, in provincia di Avellino.
Sempre nel blocco Pantano, ma nell’area Direttrici, lavoreranno invece tre imprese: la I.Co.Ge.M srl, la Nico srl e la Di.Ma Tech srl. La prima ha sede a Catania ed è di proprietà dell’imprenditore Alessandro Mineo, la seconda è di Priolo Gargallo e fa parte del gruppo di aziende della famiglia Balistreri, mentre l’ultima ha sede a Bronte e ha come unico proprietario Giuseppe Di Martino. Riunite in raggruppamento temporaneo d’imprese, hanno presentato un ribasso del 32,22 per cento, superando 248 concorrenti.
I lavori per il blocco Palma I e il blocco Passo Martino
Altra gara aggiudicata è quella riguardante il blocco Palma I e il blocco Passo Martino. In questo caso i lavori sono andati alla G.M.P. Costruzioni srl di Gela, società di proprietà di Carmelina Lorincione e Graziano Missud, con un ribasso del 32,23 per cento. Le offerte presentate sono state 242. A occuparsi delle strade del blocco Pezza Grande sarà la G.F. Costruzioni srl di Santa Venerina. Si tratta dell’impresa di Rosario Fresta, presidente di Ance Catania, che ha presentato un ribasso del 32,23 per cento, avendo la meglio sugli altri 254 partecipanti.
Ultima gara assegnata è quella che interessa i blocchi Torre Allegra e Torrazze. L’aggiudicazione – con un ribasso del 32,22 per cento – è andata appannaggio della ditta Fresta Rosario Antonio, omonimo e parente del presidente di Ance. In questo caso le buste presentate sono state 290. Dal momento in cui verranno materialmente affidati, i lavori in ognuna delle aree dovrebbero durare 730 giorni.

