Home » Province » Catania » Catania, all’Arnas Garibaldi, nasce il primo ambulatorio per il contrasto ai maltrattamenti sui minori

Catania, all’Arnas Garibaldi, nasce il primo ambulatorio per il contrasto ai maltrattamenti sui minori

Catania, all’Arnas Garibaldi, nasce il primo ambulatorio per il contrasto ai maltrattamenti sui minori
Giuseppe Ettore e Salvo La Rosa (cb)

La struttura, operativa da gennaio 2026, saprà riconoscere i segnali e intervenire in caso di sospetta o accertata violenza. Ettore: “Disponibilità h24”. Giammanco: “Fondamentale collegamento col territorio”

CATANIA – Nel capoluogo etneo prende forma un nuovo modello di intervento sanitario e sociale rivolto ai bambini e agli adolescenti esposti a situazioni di violenza e trascuratezza. A partire da gennaio 2026, all’interno dell’Arnas Garibaldi sarà operativo l’ambulatorio Timmi Catania, una struttura specializzata pensata per offrire risposte tempestive e coordinate nei casi di sospetto o accertato maltrattamento minorile. Negli ultimi anni il fenomeno ha registrato un aumento preoccupante, come risulta dall’attività del Pronto soccorso pediatrico del presidio di Nesima, che ogni anno accoglie circa 30 mila accessi, collocandosi tra i servizi più attivi a livello regionale e nel Sud Italia.

Il progetto e la rete istituzionale

Il progetto è il risultato di un lavoro avviato dall’Arnas Garibaldi insieme alla Fondazione Terres des Hommes Italia e alla Fondazione Salute e Cultura. Il percorso ha trovato una prima formalizzazione con un accordo istituzionale siglato nel giugno 2025, seguito dall’approvazione, nel settembre successivo, di un protocollo clinico-organizzativo che definisce modalità di presa in carico, valutazione e trattamento dei casi di abuso in età pediatrica. Su queste basi è stata avviata l’istituzione dell’ambulatorio, che entrerà in funzione nei primi mesi del 2026 e sarà collegato a una rete nazionale di centri ospedalieri.

A promuovere l’iniziativa è il professor Giuseppe Ettore, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Arnas Garibaldi, insieme alla dottoressa Federica Giannotta, responsabile dei programmi italiani di Terres des Hommes. La gestione clinica dell’ambulatorio sarà affidata alla dottoressa Rita Leocata, alla guida del Pronto soccorso pediatrico, e al dottor Antonino Palermo, direttore della Pediatria del presidio di Nesima.

Un ambulatorio operativo h24

Riprenderemo uno schema complesso che prevede la disponibilità h24 in ambulatorio – ha spiegato Ettore – per riconoscere e curare quelli che sono i segnali di un possibile abuso sui minori. Un approccio che parte dagli infermieri per saper rilevare già il sospetto della violenza e questo ci permetterà di incidere sulla capacità di riconoscimento e l’avvio presso la rete di assistenza territoriale. Prenderanno piede le collaborazioni con l’Asp di Catania, il Comune di Catania e gli organi inquirenti per l’aspetto legato alla magistratura. Collaboreremo con la Polizia postale e anche il Tribunale dei Minori”.

Una sinergia così grande può essere possibile se inserita in un contesto strutturato. “Timmi raccoglierà tutti i dati. Pensiamo di fare un laboratorio permanente che possa accogliere tutto il giorno anche le segnalazioni perchè, quando arrivano i bambini al Pronto soccorso, quella è già avvenuta, ma prevenzione vuol dire non far arrivare a quel punto”.

L’équipe che opererà all’interno di Timmi Catania sarà composta da professionisti di diverse aree: pediatri, chirurghi pediatrici, ginecologi, neonatologi, rianimatori pediatrici, infermieri, psicologi e assistenti sociali. Il lavoro dell’ambulatorio sarà inoltre svolto in raccordo costante con i servizi territoriali dell’Asp e con il Comune di Catania, per garantire continuità assistenziale e tutela nel tempo. “Per questo ringrazio il vice sindaco di Catania Massimo Pesce e il neo assessore Carmelo Coppolino” ha dichiarato Giuseppe Ettore.

Un centro di riferimento per la prevenzione

Per la prima volta un presidio ospedaliero ospiterà in modo strutturato un gruppo interdisciplinare dedicato esclusivamente alla prevenzione e al contrasto della violenza sui minori. Il progetto, come detto, nasce dall’esperienza maturata in oltre due decenni di attività clinica e punta a fare dell’Arnas Garibaldi un centro di riferimento nella gestione di questi delicati percorsi.

Il nuovo Ospedale Garibaldi è operativo dal 2004 e già nei primi mesi di attività ci siamo trovati ad affrontare episodi di estrema gravità, che coinvolgevano neonati e bambini di pochissimi anni. In oltre vent’anni di esperienza questi casi, per quanto non frequenti in termini numerici, restano sempre troppi. Proprio per questo il tema centrale deve essere la prevenzione – ha raccontato il direttore generale dell’Arnas Garibaldi Giuseppe Giammanco – È fondamentale il collegamento con il territorio: quando si parla di minori maltrattati non si può ragionare solo in termini sanitari, ma di intervento sociale diretto. Il lavoro svolto in questi anni insieme agli psicologi ci ha insegnato che il bambino vittima di violenza ha bisogno, prima di tutto, di essere accolto, protetto e seguito con particolare attenzione, in un percorso che vada oltre la cura clinica”.

Il sostegno del Cnr e della città

A salutare Timmi a Catania e appoggiare il progetto è stato anche il Cnr locale. “I miei percorsi professionali e quelli del professor Giuseppe Ettore si sono intrecciati in modo profondo nel tempo. Da questo confronto è maturata una riflessione condivisa su un tema complesso e spesso sommerso come quello degli abusi sui minori – ha dichiarato Enrico Parano, primo ricercatore all’Istituto di Neuroscienze del Cnr etneo – una realtà che va ben oltre ciò che siamo in grado di immaginare e che lascia segni profondi, talvolta radicati persino nel Dna”.

Durante lo scorso weekend a Catania si è svolto il primo evento benefico a sostegno dell’iniziativa, una serata che ha coinvolto artisti e comici catanesi, condotta dal giornalista Salvo La Rosa. L’appuntamento ha registrato una partecipazione importante e ha consentito di raccogliere risorse che si aggiungono a una prima donazione effettuata la scorsa estate. È arrivata dallo stesso professor Giuseppe Ettore, che ha scelto di destinare al progetto le somme ricevute in occasione del proprio settantesimo compleanno.