Catania, arresti domiciliari per una 32enne per tentato omicidio - QdS

VIDEO | Catania, arresti domiciliari per una 32enne per tentato omicidio, ragazzo sfregiato per errore

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Redazione  |
lunedì 20 Gennaio 2025

In manette una donna a Catania accusata di tentato omicidio, provvedimento confermato dal G.I.P lo scorso 15 gennaio

A Catania, la Procura della Repubblica, insieme alla Polizia, ha eseguito l’applicazione di una misura cautelare personale nei confronti di una donna accusata di tentato omicidio nei confronti di un giovane accaduto il 3 febbraio di un anno fa, oltre che alla premeditazione e offesa di per­sona diversa da quella alla quale l’offesa era diretta.

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Domiciliari per una donna accusata di tentato omicidio

Il 15 gennaio, su disposizione di questa Procura Distrettuale della Repubblica che ha coordinato le indagini, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di G.D. (classe 1993), già sottoposta alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali nell’ambito di altro procedimento penale.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP, alla luce degli elementi attual­mente disponibili e considerando la fase processuale preliminare che non ha permesso l’istaurazione del contradditorio davanti al giudice e ferma restando la presunzione d’in­nocenza fino a sentenza definitiva di condanna, l’indagata è stata ritenuta gravemente indiziata del delitto di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e di offesa di per­sona diversa da quella alla quale l’offesa era diretta.

Il provvedimento restrittivo oggetto di esecuzione, consistente nella misura degli arresti domiciliari è riconducibile ad un ferimento, con prognosi di 30 giorni, accaduto il pomeriggio del 3.2.2024, di un giovane catanese, presentatosi, presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “San Marco, poiché attinto da un colpo di arma da fuoco al volto.

Gli ulteriori accertamenti

I successivi approfondimenti delegati da questo Ufficio alla 3^Sezione Investi­gativa specializzata nella materia di “Reati contro la Persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali”, permettevano di accertare come il ferito avesse riportato uno sfregio permanente al volto, oltre ad avere corso un grave pericolo di vita scongiurato dal fatto che la forza penetrativa del proiettile che lo aveva attinto era stata smorzata dal paravento del motorino su cui si trovava.

Si accertava altresì, anche grazie agli esiti di attività captativa ed all’analisi del tele­fono cellulare dell’indiziata, che il ferito, un incensurato, in transito da via Zirilli, nel quar­tiere San Cristoforoa bordo del suo scooter, non fosse il diretto destinatario del colpo esploso, ma verosimilmente una vittima casuale e che, di contro, l’atto delittuoso fosse scaturito da attriti tra l’indagata e la famiglia del suo ex compagno.

Rintracciata G.D. presso la sua abitazione, la stessa veniva condotta negli uffici della locale Squadra Mobile per l’espletamento delle formalità di rito e subito dopo, in considerazione del suo stato di madre con figlio di tre anni, sottoposta agli arresti domiciliari a disposi­zione dell’A.G.

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