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Alimenti irregolari, blitz e sequestri a Catania e in tutta Italia

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Alimenti irregolari, blitz e sequestri a Catania e in tutta Italia

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martedì 01 Marzo 2022

Controlli a tappeto in tutta Italia, sequestrati 45 quintali di alimenti. Una denuncia anche in provincia di Catania

Salami, mozzarelle, pistacchi, olio. I carabinieri dei carabinieri del reparto tutela agroalimentare di Messina, Roma, Torino, Salerno e Parma hanno eseguito numerosi controlli in aziende agricole, caseifici, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, salumifici, liquorifici e frantoi accertando violazioni ed illeciti. I militari hanno nel complesso sequestrato 4,5 quintali di alimenti e dato contravvenzioni per 23mila euro.

A Catania

In provincia di Catania i carabinieri del Rac hanno denunciato per tentata frode in commercio aggravata il titolare di un ristorante/pizzeria. L’uomo ha messo in vendita prodotti dichiarando l’utilizzo di ingredienti a denominazione protetta. Ma questi non c’erano né nei locali aziendali né nella documentazione di acquisto.

Il blitz nel resto d’Italia

In provincia di Reggio Calabria, è stato denunciato, per frode aggravata in commercio il rappresentante di due ditte di liquori, poiché vendeva come liquori alla “Liquirizia di Calabria” prodotti realizzati senza l’utilizzo del marchio DOP. Per questo sono state sequestrate 321 bottiglie (274,5 litri) di liquore per mancanza di tracciabilità. Poi in un’altra ditta specializzata nel commercio di liquori è stata decisa una sanzione amministrativa per l’utilizzo della denominazione “Liquirizia di Calabria DOP”, anche se non avevano la prevista autorizzazione.

In provincia di Roma sono state elevate sanzioni amministrative per l’uso indebito della sigla DOP “Mozzarella di Bufala Campana” nel menù di un ristorante. Multe anche per la vendita, in una pasticceria, di gelato al pistacchio convenzionale quale “Pistacchio verde di Bronte DOP”.

In provincia di Terni è stato diffidato l’amministratore di un salumificio a etichettare regolarmente 50 Kg di salsiccia di suino in quanto mancante della prevista indicazione obbligatoria del luogo di provenienza.

I carabinieri del Rac hanno diffidato in provincia di Lecco l’amministratore di una ditta poiché pubblicizzava su un portale web, prodotti caseari evocativi delle DOP “Fontina” e “Toma Piemontese”. Ma non era così.

In provincia di Torino i militari hanno diffidato il responsabile di un caseificio per avere indebitamente evocato nelle proprie produzioni casearie le DOP “Caciocavallo Silano” e “Mozzarella di Bufala Campana”.

In provincia di Salerno, in una azienda agricola, una pizzeria e un ristorante, sono stati sequestrati, 150 Kg di fichi secchi, pronti a divenire “Fico bianco del Cilento DOP”, 10 Kg di mozzarella di latte vaccino e 15 Kg di salumi, poiché tutti privi di rintracciabilità. Per tutto “sono state elevate le previste sanzioni amministrative”, si aggiunge.

In provincia di Bari, sono stati sequestrati 7 Kg di salumi, messi in vendita come “Capocollo di Martina Franca DOP” pur non essendo riconosciuta la denominazione di origine. In un frantoio è stato diffidato il proprietario a identificare correttamente le partite di olio presenti nei silos.

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