Il dirigente Donato Biuso: “Una protesta ma anche un giorno di lezione. Da novembre sei classi in dad”
CATANIA – Le aule sono inagibili e le lezioni si fanno in piazza. Succede a Catania: ieri, una classe del liceo scientifico Boggio Lera di Catania ha svolto le attività scolastiche in piazza Dante: una forma di protesta per richiamare l’attenzione al fatto che, dal crollo di parte dello storico edificio in cui ha sede l’istituto, non sono state trovate aule dove ospitare gli studenti nelle more dell’esecuzione dei non facili lavori.
La richiesta è stata avanzata direttamente dal dirigente scolastico, Donato Biuso. “Questa è una protesta ma è anche un giorno di lezione – spiega. Dal cedimento di parte della falda ovest copertura di novembre scorso, abbiamo ancora classi, ben sei, che si alternano a turno per fare lezione in Dad dal momento che mancano le aule”.
Si tratta di lavori da poco, ma impiegheranno dai tre ai cinque anni
Il crollo di novembre ha infatti reso inagibile una parte dell’istituto: i fondi per ristrutturarla sono stati trovati grazie a una delibera ministeriale, ma adesso occorrono i luoghi in cui ospitare le classi interessate. “Per la messa in sicurezza dell’edificio erano già state stanziate delle somme dal Ministero: sei milioni e mezzo per questa scuola – continua il preside Biuso -. Il nostro problema attuale, quindi, non è reperire le risorse ma trovare gli spazi per ospitare gli alunni mentre vengono svolte le opere di recupero. Non si tratta di lavori da poco, ma impiegheranno dai tre ai cinque anni”.
La richiesta è stata avanzata a più istituzioni, al Comune per via della disponibilità di locali, alla Città metropolitana di Catania cui fa riferimento il Boggio Lera che è un istituto superiore e alla Regione, che ha tanti edifici dismessi. I lavori ancora non sono stati iniziati ed è per questo che il preside si sta muovendo per tempo. “Ci servono almeno 21 aule – sono quelle rese inagibili – ma c’è il rischio che iniziando i lavori qualche altra aula possa non essere utilizzata – dice ancora il dirigente -. La soluzione che abbiamo individuato è che siano messe a disposizione altri edifici al momento vuoti”.
La preside: “Stiamo verificando in quale stato siano le aule dell’ex ospedale Vittorio Emanuele”
Come, ad esempio, parte dei tanti ospedali dismessi in città. Sembra che sia questa un’altra delle strade che la scuola sta percorrendo. “Stiamo verificando in quale stato siano le aule dell’ex ospedale Vittorio Emanuele dove c’era la scuola infermieristica – prosegue il preside. Devono essere aule che non abbiamo bisogno di troppi interventi. È una strada che si sta percorrendo”. Anche la Città metropolitana, come ci confermano dall’ente, sta lavorando assiduamente per cercare una soluzione. Che, a questo punto, sarà trovata probabilmente per il prossimo anno scolastico.