Catania, Briganti ancora senza un campo dove giocare - QdS

Catania, Briganti ancora senza un campo dove giocare

Catania, Briganti ancora senza un campo dove giocare

venerdì 10 Luglio 2020

Fermi i lavori al San Teodoro, ma l’assessore Parisi assicura: “Ripartiranno lunedì”

CATANIA – “I lavori inizieranno lunedì, farò un sopralluogo per verificare e spero di non essere smentito dai fatti, ma tutti i problemi sono stati risolti e si può procedere a completare i lavori”. Afferma così l’assessore allo Sport del Comune di Catania, Sergio Parisi, a proposito degli interventi per il ripristino, con erba sintetica, del campo da rugby a Librino, il San Teodoro, quello utilizzato dalla squadra dei Briganti.

Una buona notizia che, però, va accompagnata da un “forse” stando a quanto successo in passato. I lavori, deliberati anni fa, si sono fermati più volte. Prima sono stati gli stessi Briganti a chiedere il rinvio per non compromettere il campionato in corso, poi ci sono stati problemi legati al progetto, e ancora dopo una prima partenza tutto si è di nuovo bloccato. L’ultimo stop lo scorso anno. Nel frattempo il campo è stato considerato inagibile e abbandonato a se stesso.

La squadra, che è anche presidio sociale in un quartiere difficile, non solo non ha potuto usarlo, ma l’infrastruttura è stata preda di incuria e anche di incendi che hanno aggravato la situazione. Nel frattempo i Briganti hanno dovuto trovare soluzioni alternative per continuare la propria pratica sportiva. E se per i più piccoli si è usato il campetto accanto, la palestra o anche i gradoni, per i senior si è invece optato per l’utilizzo del campo Cibalino, in affitto dal Comune stesso. Una spesa di circa 200 euro al mese per almeno sei mesi.

“Oltre al danno la beffa”, afferma Mirko Saraceno, neo presidente del team. Avrebbero preferito una sorta di comodato d’uso visto che la colpa dell’impossibile utilizzo del loro campo dipende proprio dal Comune, “ma non so neanche se è fattibile”, ammette. Spostamenti faticosi e onerosi che comunque, secondo Saraceno, non hanno rappresentato il danno più importante subìto. Come detto, la squadra rappresenta un presidio di legalità a Librino e avere perso qualche iscritto la considerano una sconfitta.

“Ai ragazzi interessa giocare, ma per loro noi costruiamo un intero percorso che va oltre allo sport e i valori del rugby. Prima di essere allenatori siamo educatori. Il percorso però non si fa dall’oggi al domani”. All’interno della struttura del Pala San Teodoro hanno anche organizzato una biblioteca, la “Librineria”, e degli spazi per il doposcuola. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è andato a trovarli per ringraziarli dell’importante lavoro che svolgono. Un processo di crescita che Mirko Saraceno conosce bene perché provato sulla sua pelle. Prima di diventare presidente della squadra era uno dei giovani giocatori. “Ho iniziato a giocare a rugby ai tempi della scuola e poi sono arrivato ai Briganti di Librino quando ancora non c’era neanche il campo e la club house. “Un bel viaggio” lo definisce, ringraziando Stefano e Piero che lo hanno preceduto in questa mission.

Desirée Miranda

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