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Catania, chiuso un ristorante di via Sant’Euplio per topi e blatte in cucina e diverse irregolarità – VIDEO

Redazione
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Topi e blatte in un ristorante del centro, irregolarità amministrative in un chiosco e festa di Halloween a pagamento organizzata in una villa senza alcuna autorizzazione. È il bilancio dell’articolata attività di controllo attuata dalla task force coordinata dalla Polizia di Stato di Catania.

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L’intervento si è sviluppato nella zona del centro, nella serata di venerdì, per verificare il rispetto delle norme in materia di pubblica sicurezza e il possesso delle autorizzazioni per la somministrazione di alimenti e bevande, a garanzia della salute dei consumatori, secondo il collaudo modello di controllo sinergico tra enti istituzionali coordinato dalla Polizia di Stato, secondo le indicazioni impartite con ordinanza dal Questore di Catania.

L’attività della Polizia Ambientale in un ristorante di via Sant’Euplio

L’attività è stata coordinata dai poliziotti della squadra volanti della Questura di Catania e ha visto impegnati gli agenti della Divisione Anticrimine, il personale del Nucleo Operativo Regionale Agroalimentare Sicilia del Corpo Forestale della Regione Siciliana, dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, del Dipartimento di prevenzione veterinaria – Servizio di Sanità pubblica Veterinaria e del Dipartimento di prevenzione – Spresal e Servizio Igiene pubblica dell’ASP di Catania, nonché gli agenti del settore “Annona” della Polizia Locale di Catania.

I poliziotti della Questura hanno assicurato un’efficace cornice sicurezza durante le diverse fasi di svolgimento dei controlli che hanno riguardato un ristorante e un chiosco, entrambi nella zona di via Sant’Euplio.

Il controllo nell’attività di ristorazione ha fatto emergere diverse criticità, a cominciare da quelle di natura igienico-sanitaria, riscontrando la presenza di blatte nella cucina e di un topo morto negli spogliatoi dei dipendenti, accanto al deposito di alimenti freschi. Tracce evidenti di sporco sono state riscontrate nei locali dove avvengono la preparazione, la somministrazione e il deposito di alimenti, dovute ad una cattiva manutenzione nel tempo. Al riguardo, il servizio “Igiene Pubblica” dell’Asp ha disposto la chiusura del ristorante con la sospensione immediata dell’attività per tutelare la salute pubblica.

Trovati anche camerieri in nero: sanzioni salatissime

Durante le verifiche, i poliziotti hanno notato un fuggi-fuggi di giovani cameriere e di altri addetti alla cucina che sono stati fermati per comprendere le ragioni del loro strano comportamento. Dagli accertamenti degli ispettori dell’Ispettorato del lavoro è emerso che su 16 lavoratori 5 erano “in nero” e, pertanto, il titolare è stato sanzionato per 1.950 euro per singolo lavoratore non in regola, per un importo totale di 9.750 euro. Inoltre, è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale fino alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro e al pagamento dell’ulteriore maxi sanzione di 5.000 euro, applicata in quanto il titolare, già in passato, era stato sanzionato per aver fatto lavorare impiegati senza alcun contratto.

Oltre 50kg di alimenti non tracciati

Il Corpo Forestale e i medici del “servizio veterinari” hanno sequestrato e distrutto 4 chili di salumi e formaggi non idonei al consumo umano, in quanto riportavano una scadenza superata, e 50 chili di alimenti di origine animale e vegetale, perché privi del requisito della tracciabilità, necessario per determinare l’esatta provenienza dei prodotti. In questi casi, sono state contestate al titolare due sanzioni per complessivi 3.500 euro. Inoltre, è stato constatato come nel menù non era indicato, in modo chiaro ed esplicito, se alcuni prodotti fossero freschi o congelati, determinando una confusione sul consumatore finale. Per questo motivo, il titolare è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva.

Nello stesso tempo, gli agenti della Polizia Locale hanno appurato l’ampliamento e la difformità rispetto all’autorizzazione del suolo pubblico, disponendo il ripristino dello stato dei luoghi. Inoltre, è stata annotata la mancanza di cartellonistica sul divieto di fumo e le aree private non segnalate da appositi cartelli. Per queste irregolarità, sono state elevate sanzioni per 5.573 euro.

Controllato un chiosco sempre in via Sant’Eupleo

I controlli nel chiosco, invece, hanno rilevato un ampliamento abusivo dell’attività con la costruzione di una struttura in cui era stata ricavata un’area in cui erano stati piazzati 6 frigoriferi verticali e 2 a pozzetto con bevande di vario tipo. Il titolare aveva occupato gran parte del suolo pubblico con tavoli e sedie, posizionati sul marciapiedi. Quanto rinvenuto, tra frigoriferi, totem pubblicitari, ombrelloni, tavoli e sedie, è stato sequestrato e il titolare sanzionato per l’ampliamento abusivo su suolo pubblico, per l’installazione abusiva di una tenda e la mancata autorizzazione per la vendita di alcolici e super alcolici, per un totale di oltre 3.500 euro.

Festa senza autorizzazione ad halloween: multa da oltre 14mila euro

Vista la concomitanza con la notte di “halloween”, momento di richiamo per tanti giovanissimi, i poliziotti hanno effettuato un controllo in una villa privata del centro dove alcuni ragazzi avevano organizzato una festa senza autorizzazione. Era stato previsto anche un costoso biglietto d’ingresso che permetteva agli ospiti di accedere alla villa e di consumare un numero limitato di drink.

Considerate le diverse violazioni, il proprietario è stato sanzionato dalla Polizia locale per aver diffuso musica oltre la mezzanotte, per la mancanza di Scia di somministrazione e di autorizzazione per la vendita di alcolici, per l’assenza di relazione fonometrica, per un totale di oltre 14.000 euro. Gli alcolici sono stati sequestrati.

Inoltre, poliziotti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura hanno denunciato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva,  il proprietario per aver organizzato la serata danzante senza alcuna autorizzazione e per la mancanza della valutazione da parte della commissione di vigilanza per i pubblici spettacoli prevista per verificare le condizioni di sicurezza dell’immobile (uscite di sicurezza, impianto antincendio, un numero adeguato di addetti alla vigilanza) quando lo si vuole adibire a discoteca.