Catania, con la nuova darsena un Porto sempre più “aperto” alla città - QdS

Catania, con la nuova darsena un Porto sempre più “aperto” alla città

Catania, con la nuova darsena un Porto sempre più “aperto” alla città

mercoledì 22 Settembre 2021

I lavori dureranno un anno e consentiranno di spostare una parte del traffico Ro-Ro dalla sporgente centrale. Il commissario Chiovelli: “Migliorerà la viabilità”

CATANIA – Contratto stipulato e cantiere consegnato una settimana fa. Prendono il via i lavori per il completamento della nuova darsena, nella parte meridionale del porto di Catania. La realizzazione della struttura, avviata anni fa non è mai stata completata, comportando l’impossibilità di un pieno utilizzo. Fino a ora: come conferma il commissario dell’Autorità di sistema del mare di Sicilia orientale,, Alberto Chiovelli.

“Al momento, la nuova darsena è utilizzata solo parzialmente perché ci sono problemi strutturali – dice il commissario. I lavori iniziati anni fa si sono fermati e c’è stato anche un contenzioso. In questi mesi – prosegue – siamo riusciti a ricostruire la vicenda per cercare di trovare, all’interno delle procedure del codice degli appalti, una soluzione che ci ha consentito di stipulare un contratto con una ditta che aveva partecipato alla gara originaria per il ripristino 100% e quindi per consentire il pieno utilizzo della nuova darsena”.

L’intervento dovrebbe durare un anno circa, ma prima occorre verificare le condizioni della struttura, dalle quali potrebbero dipendere le tempistiche. “Abbiamo stipulato il contratto e, la scorsa settimana, abbiamo consegnato il cantiere – continua Chiovelli. Si tratta sostanzialmente di lavori di indagine, che si articoleranno in 120 giorni e che serviranno a prendere visione della situazione nella parte delle paratie sott’acqua. Poi, si passerà alla realizzazione vera e propria, per cui è previsto circa un anno di lavori. Volendo essere prudenti – sottolinea – in un anno e mezzo, massimo due anni, dovrebbero terminare”.

Il completamento della nuova darsena consentirà di spostare il traffico commerciale, oggi concentrato nella parte centrale del porto, letteralmente soffocata dai container e, nel contempo, valorizzare l’area riservata a croceristi e diporto, recuperando quel famoso collegamento con la città, da tempo richiesto dalla comunità etnea. “Potendo utilizzare la nuova darsena al 100% della sua potenzialità – continua il commissario – saremo in grado di spostare una parte del traffico Ro-Ro che oggi insiste nello Sporgente centrale, nella nuova darsena, concentrando qui, quindi, la parte commerciale del porto e potenziando il polo della crocieristica. Per fare questo – aggiunge – stiamo lavorando già con il concessionario che sta presentando un progetto che dovrebbe avere proprio tempi che a noi sono necessari per completare la darsena”.

Contemporaneamente, sarà predisposto un nuovo piano di viabilità teso a liberare l’area centrale del porto per le attività di interazione porto-città. “Questo – evidenzia il commissario Chiovelli – porterà a un miglioramento della viabilità, a una sua razionalizzazione e a maggiore sicurezza. Il progetto di viabilità che abbiamo in mente – dice ancora – è diviso in fasi e lo abbiamo già sottoposto agli organi tecnici e alle forze dell’ordine. Sarà presentato anche al sindaco e alle commissioni consiliari Lavori pubblici e Viabilità”.

Riguardo alle barriere poste tra il porto e gli Archi della marina – stabilite dal Comitato per l’ordine e la sicurezza nei mesi in cui la Sicilia era soggetta alle limitazioni per contenere la pandemia e i locali del porto – Chiovelli non può esprimersi. “All’epoca del passaggio della Sicilia in zona rossa – dice – fu presa la decisione di mettere la recinzione sulla base di una riunione del Comitato dell’ordine pubblico e la sicurezza. L’intendimento, già allora, era quello, nel momento in cui la Sicilia fosse diventata zona bianca, di rimuoverle. Ma questo passaggio, formalmente, necessita di un input dello stesso Comitato: noi siamo a disposizione per rimuoverle. In due giorni le abbiamo messe – conclude – e in due giorni le rimuoveremo”.

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