CATANIA – Refusi, dimenticanze e qualche tentativo di furbata. Il concorso per l’assunzione di ottanta nuovi vigili urbani a Catania ha riservato non poche sorprese a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione della graduatoria da parte degli uffici di Palazzo degli Elefanti. Ieri, la commissione è tornata al lavoro per riesaminare le istanze di alcuni dei candidati e completare le verifiche sulle dichiarazioni presentate da coloro che hanno preso parte alla selezione, che prevedeva l’assunzione a tempo indeterminato con contratto da trenta ore settimanali.
Il risultato è stato quello di rendere necessario la rettifica dell’elenco di quanti hanno superato le fasi concorsuali – era prevista la valutazione sia dei titoli che l’esecuzione di prove d’esame scritta e orale – finendo in posizione utile per entrare a fare parte dell’organico del corpo di polizia municipale. Questa coda imprevista ha portato anche alla decisione, da parte della commissione, di inviare alla procura della Repubblica la documentazione presentata da un candidato. Ai magistrati spetterà valutare l’eventuale commissione del reato di formazione di atti falsi e dichiarazioni mendaci.
Il caso riguarda un candidato che era risultato vincitore, usufruendo di uno dei posti che il bando riservava per coloro che avevano completato il servizio civile o il servizio leva. “Il candidato – si legge nella determina che ha aggiornato la graduatoria finale – ha fatto pervenire l’attestato di conclusione del servizio civile dal quale si evince che ha completato il servizio in data 10 luglio 2024, dunque in epoca successiva a quella della scadenza della presentazione della domanda di partecipazione al concorso prevista dal bando. La Commissione – prosegue la nota – rileva che nella domanda di partecipazione al concorso, il candidato ha invece dichiarato di aver prestato il servizio civile dall’11 luglio 2023 al 21 giugno 2024, con ciò inducendo in errore la commissione in ordine alla sussistenza del beneficio previsto dal bando a favore di coloro che avessero completato il servizio civile senza demerito prima della scadenza del termine di presentazione della domanda”.
Una situazione simile si è verificata anche per un altro candidato: in questa circostanza, però, gli accertamenti hanno previsto soltanto lo scivolamento in graduatoria, che ha comunque comportato per l’interessato la perdita della posizione utile per l’assunzione. Tra le correzioni apportate dalla commissione c’è stata anche la rettifica del punteggio di un candidato che alla prova orale aveva ricevuto 40 su 40, ma che in graduatoria si è ritrovato assegnato 32 punti. “Per mero errore materiale di trascrizione – si legge nel provvedimento – al candidato è stato attribuito il punteggio errato alla prova orale, in luogo di quello corretto che lo avrebbe collocato in posizione utile nella graduatoria di merito”. Per il candidato, quindi, la modifica della graduatoria gli consentirà di essere assunto.
Lo stesso è accaduto nel caso di un altro partecipante che ha contestato il mancato riconoscimento di uno dei posti riservati per coloro che avevano espletato il servizio civile universale in tempo utile. Una dimenticanza non da poco, se si considera che dopo la prima graduatoria il candidato si trovava intorno alla duecentesima posizione, mentre la rettifica gli varrà la divisa da vigile urbano. Di tutt’altro umore, invece, sarà il candidato che era riuscito ad accaparrarsi un posto tra gli ottanta grazie alla riserva prevista per i militari volontari. La commissione ha però “verificato che è stato erroneamente riconosciuto il diritto alla riserva”, poiché nel caso specifico si trattava di servizio quale “volontario in ferma annuale (Vfa)”. Una situazione che – stando a una sentenza del Tar Puglia – non prevede il beneficio in occasione dei concorsi pubblici. “La commissione, pertanto, alla luce del suddetto orientamento giurisprudenziale al quale integralmente si riporta – si legge nel provvedimento preso dagli uffici comunali – stabilisce di revocare il diritto alla riserva, con conseguente diversa collocazione nella graduatoria di merito”. Collocazione che lo vede scivolare oltre l’ultima posizione utile.
L’elenco delle correzioni ha riguardato anche altri interventi, a cui si è arrivati in seguito alle istanze presentate dai diretti interessati. La correzione dei punteggi inesatti, però, in questi casi non ha inciso nella definizione dell’elenco dei vincitori. Lo stesso vale per l’esclusione di un candidato che, nonostante avesse saltato la prova orale, era stato comunque inserito nella graduatoria finale ma comunque fuori – seppur di poco – dalla ottantesima posizione.

