Approvata dall’Asp la delibera di proroga al 30 giugno dell’ufficio del commissario, con l’elenco di tutte le figure ancora a libro paga. Si va dai tecnici informatici agli psicoterapeuti
“E’ come se una Ferrari venga guidata da due piloti…”. Il dirigente dell’Asp si lascia scappare questa frase, ma subito dopo corregge il tiro… “Comunque se la Regione ha ritenuto necessario prorogare avrà i suoi buoni motivi”. Certo è che anche nell’ambito dell’Asp catanese esiste chi mette in dubbio l’utilità della nuova proroga al 30 giugno dell’ufficio del commissario Covid, Pino Liberti, e di tutta la macchina organizzativa. Per farne cosa visto che anche gli hub sono stati chiusi e archiviati?
In Sicilia la macchina organizzativa anti-Covid ancora operativa
Ormai, mentre l’Italia torna libera anche dalle mascherine, la macchina organizzativa anti pandemia della Sicilia continua a tenere in piedi un nutrito apparato di medici, infermieri, assistenti amministrativi e informatici, collaboratori tecnici, ingegneri, farmacisti, psicologi e psicoterapeuti ed altre figure professionali che, in verità, avevano importanza quando la pandemia era nel suo pieno, ma che adesso appaiono componenti di una macchina superflua nonostante ci si sforzi a dire che è necessario e fondamentale continuare il tracciamento dei positivi.
Gli hub vaccinali sono stati chiusi
Inoltre molte di queste professionalità erano state utilizzate negli hub vaccinali e nelle altre strutture dell’Asp, oggi quasi tutti chiuse. Così mentre nelle altre regioni sono decaduti tutti gli incarichi e chiusi gli uffici – vedi anche la fine dell’incarico del commissario nazionale, generale Figliolo – , in Sicilia si continua di proroga in proroga. Ma gli incarichi costano per tenere sù una macchina di simili proporzione.
Qualche settimana fa il direttore degli affari generali, convenzioni e Alpi dell’Asp ha dato immediata esecutività alla delibera di proroga degli incarichi, precisando che da “giusta nota dell’ufficio de commissario n. 330787 deriva che il monte ore necessario per gli infermieri è pari a quello del 70% di quello garantito alla data del 31-03-22, dall’1 maggio 22 al 30 giugno 22”. Analoga garanzia del 70% del monte ore necessario è previsto per gli oltre 117 medici, eccezione fatta per i medici che lavorano presso i Covid hotel, le Rsa e il Po di Biancavilla il cui monte necessario è del 100%. Monte ore invece al 50% rispetto al passato per psicologici e psicoterapeuti. Stessa durata di orario per assistenti sociali, educatori professionali e farmacisti.
Nella proroga incarichi che mantengono il 100% del monte ore
Nella delibera ci sono anche incarichi che mantengono il 100% del monte ore che era in vigore in precedenza, come quello per il biologo, il medico coordinatore delle vaccinazioni domiciliare a soggetti fragili. Scorrendo i vari elenchi con i nominativi degli incaricati beneficiari della proroga si apprende che i collaboratori amministrativi a 21 ore settimanali sono 31 mentre gli assistenti tecnico informatici sono all’incirca 140. Gli assistenti amministrativi, sempre a 21 ore, sono 229. Gli amministrativi – Protezione civile sono invece 21 mentre è uno solo il tecnico di prevenzione negli ambienti dei luoghi di lavoro. Solo due, infine, i biologi molecolari. Sul fronte dei medici quelli prorogati a 25 ore sono 135. Gli infermieri invece sono 5.
Poi in elenco ci sono i medici destinati ad attività assistenziale, che sono 34. Sul fronte degli psicologi i professionisti prorogati fino a 12 settimanali ore sono 34 mentre gli psicoterapeuti sono 80. In merito ai collaboratori assistenti sociali i beneficiari della proroga sono 32, gli educatori professionali 36. infine i farmacisti a contratto sono 23.
La delibera riporta anche le spese per le varie categorie
La delibera riporta anche le spese per le varie categorie, a seconda del monte ore e del costo per ogni ora di lavoro. La spesa in totale per collaboratori amministrativi, collaboratori ingegneri, assistenti tecnico informatici, assistenti sociali, assistenti amministrativi, educatori professionali, farmacisti assistenti amministrativi e tecnici della prevenzione e infermieri ammonta in totale a 3.623.555 euro e 72 cent.
Nello specifico i collaboratori amministrativi vengono remunerati 24 euro ad ora come i collaboratori ingegneri, gli assistenti sociali, gli educatori professionali, una parte dei farmacisti. Ventidue euro ora vanno agli assistenti tecnico informatici, mentre venti è il costo ad ora per gli assistenti amministrativi. Una parte dei farmacisti viene pagata 30 euro ora, mentre i tecnici della prevenzione della Protezione civile insieme agli infermieri di protezione civile a 19,80 euro ora.
Per i biologi, i farmacisti, gli infermieri tat, i medici e il medico coordinatore, i medici tat, gli psicologi e psicoterapeuti in presenza e da remoto e per i biologi tat la spesa preventivata sino al 30 giugno ammonta a 1 milione951mila840euro con una paga base ad ora di 40 euro per ogni professionalità, eccetto gli psicologi e gli psicoterapeuti da remoto remunerati con 30 euro ora. Niente male per un apparato che sembra quello di un assessorato o addirittura un piccolo ministero…
Ma il commissario Pino Liberti replica al Qds
“Abbiamo ancora 251 mila persone senza né terza né quarta dose… Li stiamo chiamando uno ad uno”
CATANIA – “Mi piacerebbe davvero sapere chi è questo dirigente Asp della Ferrari… Magari sa guidare meglio di me la macchina Covid e allora può venire lui all’ufficio del commissario e io torno in ospedale dove tra l’altro guadagno di più…”. Replica così risentito il commissario Covid per la provincia di Catania, Pino Liberti, alle esternazioni di un dirigente dell’azienda sanitaria che aveva velatamente criticato la nuova proroga della macchina commissariale da oltre 6 milioni di euro – da aprile fino a fine giugno – per i circa 700 tra medici, infermieri, addetti informatici, amministrativi e altre figure professionali il cui contratto è stato rinnovato nell’ambito della lotta al Covid.
“Ma vorrei aggiungere – spiega ancora Liberti – che se l’area metropolitana anti Covid è una Ferrari non è che l’Asp ha dei meriti… tanto per capirci. Ora io potrei raccontare una sfilza di episodi…”.
Ma allora commissario lei ritiene legittimi altri sei milioni di soldi pubblici per rinnovare incarichi quando il Covid è, per così dire, sul viale del tramonto?
“Ma allora cosa si vorrebbe… che smettiamo di tracciare i positivi? Che smettiamo di mandare i flussi alla Regione e al ministero e che non ‘liberiamo’ la persone dalla quarantena? Non è che queste cose si fanno perché esisto io in qualità di commissario. Se io non ci fossi si farebbero lo stesso e quindi questi ragazzi ci sarebbero lo stesso a lavorare”.
Lei allora sostiene che l’Asp non potrebbe fare i tracciamenti e altre procedure che fate voi ancora oggi?
“Certo che può farli e per questo, secondo qualcuno all’Asp, la presenza del commissario è superflua…”.
Quindi lei ritiene che queste procedure siano legittime anche in un periodo in cui il Covid batte in ritirata?
“Allora, per intendersi, tutte le altre regioni queste figure le hanno assunte con contratti a tempo determinato perché non sono in Piano di rientro. La Sicilia, la Calabria, la Campania e la Puglia, essendo in piano di rientro hanno dovuto optare per la soluzione, dei co.co.co. Or,a se noi abbiamo preso 1.000 informatici, anche l’Emilia Romagna avrà preso mille informatici… Quindi queste spese ci sono dappertutto e sono necessarie per continuare a fare quello che il ministero ci chiede di fare e cioè, ripeto: il trattamento, i flussi, i rapporti con i medici di famiglia… Tutte quelle attività che, fatte salve le attività vaccinali ridotte in maniera drastica, bisogna effettuare per avere un quadro generale della situazione. Si immagini pure che ci sono in provincia ancora 251mila persone che non hanno fatto la terza o la quarta dose. I nostri uffici li stanno chiamando uno ad uno per invitarli a concludere il ciclo. E per fare questo immane lavore serve personale”.
Ma forse c’è ancora un certo allarmismo che oggi non avrebbe più senso…
“Ma questo allarmismo non lo stabilisco io o gli infettivologi. Lo stabilisce il ministero che ha disposto di mantenere le strutture anti Covid. Ora se tutti diventiamo ministri della Salute, anche per motivi tornacontisti, mi sa dire dove finiremo?”.