Dai vaccini alle visite, rivoluzione all’Asp di Catania - QdS

Dai vaccini alle visite, rivoluzione all’Asp di Catania

Desiree Miranda

Dai vaccini alle visite, rivoluzione all’Asp di Catania

giovedì 27 Agosto 2020

L’intervista al direttore dell’Azienda sanitaria provinciale, Maurizio Lanza. Vaccinazioni tramite app, numero verde per accedere agli ambulatori. Coinvolti anche medici e farmacie

CATANIA – Dopo il blocco dell’assistenza per interventi ritenuti non urgenti a causa della diffusione del Covid-19 “siamo tornati in azione”, dice il direttore generale dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza. L’azienda si trova davanti due priorità, da una parte le nuove richieste e dall’altra l’arretrato. Per accelerare sulle liste di attesa si è deciso di voltare pagina con l’attivazione delle prenotazioni online e la novità di appuntamenti con uno specifico orario di visita. La gestione delle nuove modalità sarà in parte in house, in parte coadiuvata da medici di base e farmacisti anche se con quest’ultimi a pagamento.

Resta comunque alta la guardia nei confronti del Coronavirus, per cui rimane valido il protocollo di sicurezza approntato mesi fa dalla Regione Siciliana con i posti di terapia intensiva, ma anche con l’assistenza dei medici di famiglia e degli Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale. Di questo e altro abbiamo discusso in un incontro con il direttore Lanza.

Qual è la situazione delle terapie intensive per Covid-19? Il Piano regionale rimane valido anche per i prossimi mesi?
“Non sono molte e, certo, il piano resta valido seppure è sempre possibile migliorare. Nel recente passato sono stati messi allo stremo tutti i nostri operatori, ma speriamo anche che ci sia un po’ di virtuosismo da parte dei cittadini. Serve un po’ di cautela in questo periodo perché la minaccia ancora c’è e tutti siamo coinvolti”.

I contagi sono in aumento, soprattutto tra i più giovani e tra chi ha fatto un viaggio all’estero. Che futuro ci aspetta?
“Dobbiamo stare molto attenti alla ripresa di scuole e università, nonché delle attività lavorative a pieno regime. Abbiamo vissuto una fase 2 nel bel mezzo dell’estate, quando i ritmi rallentano. Speriamo che questo virus non diventi più aggressivo con l’arrivo del freddo, ma nessuno è in grado di dirlo”.

Si prevede una vaccinazione sperimentale anche a Catania?
“No. Almeno al momento non è prevista”.

E per gli altri vaccini come stanno le cose?
“Abbiamo appena rilasciato una nuova app e abbiamo già ricevuto 1.410 prenotazioni. Agli inizi di ottobre partiremo con la vaccinazione antinfluenzale e per la prima volta faremo anche un accordo con i pediatri perché c’è la consapevolezza che nella prevenzione il bambino ha un ruolo fondamentale. Può essere veicolo di contagio nei confronti dell’anziano”.

Per quanto riguarda le prestazioni standard, ci sono stati dei grossi problemi per le prenotazioni. Qual è adesso la situazione?
“La problematica ‘Cup’ ci ha messo molto alle corde. È un punto d’accesso fondamentale per i nostri servizi e la ditta selezionata con una gara purtroppo non si è rivelata all’altezza della situazione e abbiamo dovuto mandarla via. Ci sono dei contenziosi in corso. Non si era mai verificato negli ultimi 15 anni della storia di quest’azienda perché c’è stato il timore di non avere la capacità organizzativa di assumere un servizio in house di questo tipo. Devo invece dare atto ai dirigenti di questa azienda che di fronte a uno stimolo così grosso sono stati capaci di organizzare il servizio”.

Adesso come cambiano le cose?
“Ci avviciniamo a una nuova modalità di prenotazione delle visite che darà la possibilità al cittadino di chiamare un numero verde a cui risponderanno 35 nostri operatori, nuovi assunti distribuiti su tutto il territorio, che potranno prendere la prenotazione per qualunque nostro ambulatorio. Sempre in autonomia si potrà prenotare online. Inoltre si potranno rivolgere al proprio medico di medicina generale che volontariamente potrà dare questo servizio al proprio paziente o in alternativa al farmacista che avrà anche la possibilità di ritirare i referti grazie a un accordo che abbiamo fatto con Federfarma. Se si rivolge al farmacista, però, il cittadino dovrà pagare una quota per il servizio”.

Quando partirà questa nuova modalità?
“Dal primo di settembre”.

Sarà importante anche agire sui tempi di attesa delle prestazioni, nonché su quelli in sala d’aspetto. Si sta agendo anche in tal senso?
“Sì. Per il problema delle liste d’attesa l’assessorato regionale aveva dato degli obiettivi precisi di riduzione, però la problematica Covid sconvolgerà tutto questo mondo perché con il distanziamento ci vorrà una organizzazione diversa. Abbiamo fatto due delibere e ingaggiato degli specialisti per fare le visite anche il sabato e nel pomeriggio. Inoltre, per evitare gli assembramenti daremo appuntamenti precisi e non più tutti allo stesso orario”.

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