Catania, dal 15 settembre 96 famiglie avranno casa - QdS

Catania, dal 15 settembre 96 famiglie avranno casa

Catania, dal 15 settembre 96 famiglie avranno casa

martedì 04 Agosto 2020

Le rassicurazioni arrivano direttamente dall’assessore ai Lavori pubblici Enrico Trantino

CATANIA – Quasi cento appartamenti, per la precisione 96, per rispondere all’emergenza abitativa. La nuova vita dell’ex Palazzo di cemento di Librino, edificio comunale incompiuto, occupato e poi sgomberato perché fosse restituito alla comunità, potrebbe partire il prossimo settembre. Almeno stando alle rassicurazioni dell’assessore ai Lavori pubblici, Enrico Trantino che ha recentemente confermato la volontà dell’amministrazione di superare l’impasse.

“Credo che il prossimo 15 settembre queste famiglie avranno i loro alloggi” ha affermato davanti a circa 80 cittadini catanesi assegnatari di un alloggio pubblico”.

“Manca un ascensore – ha aggiunto – il completamento dell’impianto antincendio e i collaudi. Saremo in grado di anticipare alla ditta che sta eseguendo i lavori le somme necessarie per acquistare l’ascensore dalla ditta produttrice. Per l’ascensore e per completare i lavori In totale ci vorranno circa centomila euro”. Resta però l’incognita del ritardo di consegna dell’impianto e, soprattutto, dei primi piani dell’edificio, non destinati ad abitazioni, ancora incompleti, come spiega Dario Gulisano, responsabile politiche abitative della Cgil.

Resteranno vuoti, senza vigilanza e assolutamente esposti – evidenzia l’esponente sindacale. Questo è molto rischioso perché l’idea di abbandono potrebbe portare a nuove occupazioni, e questo sarebbe un problema anche per la riconsegna degli alloggi e per i futuri inquilini che li abiteranno”.

La Cgil, spiega Gulisano, aveva chiesto all’amministrazione di individuare un finanziamento per recuperare i primi piani e, una volta completati, allocarvi qualche ufficio comunale. “Sarebbe stato interessante come simbolo del reale decentramento – prosegue – anche perché quel che si percepisce a Librino è la mancanza delle istituzioni”.

Non solo Palazzo di cemento, nelle mire del sindacato. Altri alloggi incompiuti sono infatti le Torri di Librino. “Sulle Torri ancora non abbiamo notizie – continua Gulisano. Non appena consegneranno gli alloggi dell’ex Palazzo cemento, oggi Torre Leone, ci concentreremo sul resto. Si dice spesso che mancano alloggi pubblici – tuona – ma anche quando ci sono o si individuano, ci sono ritardi mostruosi”.

I numeri del disagio abitativo in città restano allarmanti. “Siamo preoccupati non solo per chi ha difficoltà economiche e rischia lo sfratto – sottolinea Gulisano – ma anche per chi non ha casa, i senza tetto, per i quali stiamo facendo anche noi un servizio di unità di strada. Ci rendiamo conto che ci sono situazioni allarmanti – conclude – con centinaia di persone senza casa. Una situazione peggiorata dal lockdown”.

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