Giovedì scorso al Monastero dei Benedettini il convegno nazionale promosso dal Comitato “Centenario Don Milani”
CATANIA – La città ha ospitato in questi giorni il convegno nazionale sulla dispersione scolastica promosso dal Comitato Nazionale “Centenario don Milani”- I Care la cui presidente Rosy Bindi, ex presidente del Partito democratico, ha aperto i lavori nell’Aula Santo Mazzarino del Monastero dei Benedettini di Catania.
“Ringrazio questa città per la calorosa e partecipata accoglienza, la nostra presenza qui oggi è la prova dell’attualità degli insegnamenti di Don Milani che ha sempre interpretato l’insegnamento come l’ottavo sacramento di Dio e come una leva di riscatto a servizio dei giovani e degli operai” ha esordito Bindi che ha ricordato la marcia a Barbiana del 27 maggio 2023 e l’81° corso di studi cristiani ad Assisi in agosto per le celebrazioni del Comitato: “A noi l’impegno, oggi, di contestualizzare e capire cosa avrebbe fatto Don Milani vivendo nei nostri giorni, in cui sono alti i tassi di dispersione scolastica come sono pochi i laureati rispetto alla media Ue. Una cosa è certa, prima l’Italia scommetteva sui beni comuni, su scuola, salute. Ora la politica su questo ha ruoli invertiti”, conclude Bindi.
Al primo giorno di lavori presente anche il sindaco di Catania, Enrico Trantino: “Ringrazio per questo evento e vorrei specificare che io non sono il primo cittadino ma sono il primo tra i cittadini e ci tengo. La politica è stata distante dai problemi quotidiani, ha avuto mancanza di rispetto per i cittadini. Con il presidente del tribunale dei minori Roberto Di Bella abbiamo finalmente immaginato servizi educativi nuovi per i ragazzi che abbandonano la scuola, oltre quelli punitivi” dichiara Trantino riferendosi al progetto Liberi di Scegliere promosso da istituzioni e associazioni che fanno parte dell’Osservatorio sui minori di Catania: “I ragazzi che scelgono di abbandonare la scuola di solito vanno in cerca di facili guadagni ed è qui che si corre il rischio che rimangano impigliati nelle maglie della mafia. Grazie alle scuole questo si può evitare, gli insegnanti devono coltivare la bellezza coi ragazzi. Catania offre in prospettiva un futuro prospero dal punto di vista lavorativo e della produttività”, conclude il sindaco che invita gli addetti ai lavori a non alimentare soltanto uno storytelling negativo ma a raccontare anche gli aspetti positivi del territorio dal punto di vista educativo e di opportunità per i giovani.
Nell’insediamento dei lavori al convegno, anche il contributo del prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi che ha spiegato il lavoro svolto recentemente in materia di abbandono scolastico: “Ci siamo insediati nel 2021 e il dato che abbiamo trovato riportava al 25% la dispersione scolastica e un alto tasso di associazione a delinquere tra i reati dei minori” spiega la Librizzi. “Abbiamo da subito messo in rete istituzioni e associazioni siglando un accordo di programma che coinvolge anche la Diocesi e che ha dato vita a due osservatori, quello diocesano sull’abbandono scolastico e quello prefettizio contro la devianza minorile, nell’ambito del progetto promosso da Roberto di Bella. Con un lavoro congiunto tra Ufficio scolastico regionale, Anagrafe e prefettura siamo passati da 40 segnalazioni di minori assenti in classe a 1000. Grazie a questo dato siamo riusciti a dare supporto alle famiglie coniugandolo alle misure repressive come le sospensioni, sono 200 oggi a Catania, del sussidio di Reddito di Cittadinanza ai genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo” spiega il Prefetto che presenta anche tre tavoli istituiti mirati alla riqualificazione e sostegno del bisogno educativo territoriale: uno sulle scuole, uno sulla rigenerazione urbano e uno sul contrasto alla dispersione coadiuvato dall’Asp con un equipe ad hoc di assistenti sociali e psicologi per minori. “Togliere dalla strada 10.000 ragazzi” questo l’obiettivo del Prefetto e dei suoi alleati.
All’evento ha preso parte anche Francesco Priolo, rettore dell’Università di Catania: “La nostra è un’università del territorio che sente forte la sua responsabilità sociale intesa come terza missione, per questo anche tramite i fondi del Pnrr siamo riusciti a fare orientamento con i ragazzi che escono dalla scuola secondaria superiore per accompagnarli nella scoperta del mondo universitario” racconta il magnifico Rettore. “Inoltre siamo sempre orgogliosi di ricordare che siamo una delle poche università che conta di un polo penitenziario universitario dove 70 detenuti frequentano i nostri corsi di laurea senza pagare le tasse e seguiti da tutor che li aiutano nel percorso formativo, fornendo anche loro tutto il materiale didattico necessario” conclude Priolo.
Conclude gli interventi istituzionali Monsignor Luigi Renna contestualizzando l’iniziativa: “Siamo nella terra dei Benedettini e dei Gesuiti sempre devoti all’educazione che hanno dato vita alle scuole dei Salesiani e di casa di Maria Ausiliatrice. Lorenzo Milani era un nemico dell’oratorio perché credeva che non bastasse solo l’intrattenimento per far emancipare un ragazzo ma che ci volessero invece serie attività di istruzione e di crescita” ricorda monsignor Renna in questo senso le molteplici esperienze positive che si svolgono nelle scuole di Librino e di zia Lisa, “la Costituzione ha fatto sì che il diritto allo studio fosse primario e questo principio va difeso. Camminare insieme e andare lontano nella laicità e nella collaborazione delle pluralità è la giusta via.”