Home » Catania, litiga con moglie e figli ed evade dai domiciliari: “portatemi da mia madre”

Catania, litiga con moglie e figli ed evade dai domiciliari: “portatemi da mia madre”

Catania, litiga con moglie e figli ed evade dai domiciliari: “portatemi da mia madre”

Evasione dai domiciliari per un 37enne di Catania che litiga con moglie e figli e fugge dall’abitazione

Ha litigato con la moglie e i figli e per non restare nella stessa abitazione con loro, dove era agli arresti domiciliari con l’obbligo dell’uso del braccialetto elettronico, ha staccato il dispositivo ed è uscito di casa, facendo scattare l’alert nella sala operativa che ha inviato sul posto una pattuglia.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Litiga con la moglie ed evade

Una lite con moglie e figli ha generato un’evasione dai domiciliari. Questo è ciò che è avvenuto a Catania ieri quando un 37enne è stato rintracciato, dopo dieci minuti dall’avvio delle ricerche, dai carabinieri della compagnia Pazza Dante di Catania che lo hanno arrestato per evasione.

Ai militari dell’Arma l’uomo ha giustificare il suo comportamento raccontando di non sopportare più le continue urla della moglie e di essere stanco di vivere con lei e i figli e ha chiesto ai carabinieri di essere accompagnato in casa dalla madre. Ma il gip, dopo aver convalidato l’arresto ha disposto per lui il ripristino dei domiciliari nella stessa abitazione da cui era fuggito.

Catania, ottiene i domiciliari e organizza una maxi festa con video sui social: riportato in carcere

Una grande festa in compagnia di parenti e amici per festeggiare il ritorno dal carcere a casa, non per la fine della pena, ma per aver ottenuto la sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari. Le immagini dei festeggiamenti sono state condivise persino sui social network con un video che non è sfuggito alla visione degli agenti della Polizia di Stato.

I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno subito riconosciuto il festeggiato, un pregiudicato adranita di 29 anni, dal momento che, soltanto un’ora prima della festa, gli avevano applicato il braccialetto elettronico, come disposto dall’Autorità Giudiziaria a seguito della concessione della misura cautelare meno afflittiva rispetto al carcere, dove si trovava ristretto da tre anni per traffico di sostanze stupefacenti per conto di un’organizzazione mafiosa.