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VIDEO | “Oltre il dolore invisibile”, a Catania l’evento di sensibilizzazione sull’endometriosi

Alessia Lo Monaco
Alessia Lo Monaco

Informazione, prevenzione e sensibilizzazione. Nello splendido scenario della Biblioteche Riunite “Civica e Antonio Ursino Recupero”, all’interno del Monastero dei Benedettini di Catania, si è tenuto un incontro sull’endometriosi dal titolo “Oltre il dolore invisibile”. Un evento promosso dalla Fondazione Salute e Cultura del presidente Giuseppe Ettore che punta sul far conoscere e comprendere una malattia sempre più comune e diffusa ma difficile da riconoscere e diagnosticare. L’endometriosi è, infatti, una patologia complessa e spesso invisibile che influenza fortemente la vita quotidiana delle donne, interferendo non solo nella sfera emotiva e relazionale ma che può condizionare anche la vita lavorativa, il rapporto di coppia, la sessualità e la vita sociale. Ad oggi a soffrirne è 1 donna su 10, ma resta fondamentale la sensibilizzazione e l’informazione per poter conoscere e riconoscere la malattia prevenendone le conseguenze, una tra tutte l’infertilità.

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Endometriosi, Ettore: “Purtroppo viene diagnosticata tardi”

“Uno dei problemi dell’endometriosi – ha affermato Giuseppe Ettore – è che purtroppo viene diagnosticata tardivamente quando già alcune lesioni sono conclamate e quindi spesso irreversibili. Attraverso questo incontro vogliamo diffondere il messaggio che si può trasformare una grande sofferenza in una proposta di vita, in una proposta di prevenzione perché solo la prevenzione e la diagnosi precoce possono essere dirimenti in una patologia così complessa della donna.”

L’endometriosi e l’impegno della Fondazione Salute e Cultura

Un momento di incontro promosso dalla Fondazione Salute e Cultura, nell’ambito della rassegna Il Maggio dei Libri della Città di Catania, che si impegna nel diffondere informazioni sull’endometriosi partendo anche dalle scuole e dai giovani.

“Bisogna creare un ponte con le scuole – ha continuato il professor Ettore – organizzando dei momenti di incontro e di sensibilizzazione. Questa è una delle mission della Fondazione Salute e Cultura. Non ci può essere salute se non c’è una cultura che mira nel prendere in cura tutti i pazienti.”

La testimonianza dal libro di Ranno

Al centro dell’incontro la presentazione del libro “Avevo un fuoco dentro” della scrittrice Tea Ranno. Un’opera autobiografica che racconta gli anni difficili della malattia e il ruolo fondamentale della scrittura, valvola di sfogo prima della diagnosi. La scrittrice, nel corso dell’incontro, ha anche sottolineato la soddisfazione di aver potuto contribuire, attraverso la sua opera, ad aiutare tante altre donne nel riconoscere la malattia oltre che ad incentivare la prevenzione con i controlli.

“Il libro – dichiara la scrittrice – parla di come io sia riuscita a sopravvivere alle complicanze di un’endometriosi che mi aveva quasi uccisa. È un viaggio a ritroso dal 6 gennaio del 2009, quando mi sono svegliata in ospedale fino alle prime diagnosi. La scrittura mi ha aiutata ma al tempo stesso è anche uno strumento di responsabilità. Due giorni dopo la pubblicazione del libro mi ha chiamato la prima persona che l’ha letto dicendomi che non appena finito di leggerlo aveva prenotato una visita dal ginecologo. Se la lettura di questo libro fa questo effetto ha raggiunto in pieno il suo obiettivo.”

Presente all’incontro Viviana Lombardo, Assessore alle pari opportunità e alle politiche giovanili, che ha sottolineato l’importanza della sensibilizzazione soprattutto tra i giovani partendo proprio dalle scuole: “Eventi come questi ci consentono di fare rete e di unire le forze. Voglio ringraziare tutte le associazioni, le fondazioni e tutti i professionisti che consentono all’amministrazione di poter portare avanti alcuni progetti di sensibilizzazione rivolti anche ai giovani. I ragazzi sono il nostro presente oltre che il nostro futuro e sono coloro sui quali dobbiamo investire di più il nostro tempo.”